...a tutti voi perché scegliate la pace...

lunedì 1 dicembre 2008

AAA casale cercasi


Come al solito, sono passati diversi giorni, diverse settimane in verità, da quando siamo tornati dalla nostra ultima vacanzina e mi trovo davanti alla tastiera a ripensare ai paesaggi bellissimi che abbiamo visto, le avventure vissute, le persone che abbiamo incontrato. Le foto e la cartina sono un aiuto a ricordare.


Molti ci hanno detto: "Ma siete andati ancora in ferie?" e la risposta è Sì siamo andati ancora via, visto che poi da Dicembre qualcuno lavorerà sempre.
Torniamo alle Marche, pensiamo al territorio incantato del Montefeltro, una regione di colline e paesini incredibili, sospesi nel tempo.

Lì ancora hanno cura del territorio: lo dimostrano i paesi di San Leo, Pieve di Cagna, Ca' Gallo, Calzapalla, ma soprattutto il nostro Bed & Breakfast, Girfalco, scovato per caso su internet. Non potevamo essere più fortunati: un posto splendido in cima ad una collina. Due simpatici milanesi che sono scappati dalle nostre città strapiene e si sono creati un vero posto dei sogni.
Non vi racconto i dettagli della disavventura che ci è capitata alla macchina il giorno prima della partenza. In sostanza siamo andati in giro con il SUV della mamma e meno male. Ci sono capitati 3 giorni di pioggia e le strade tutte curve.
Abbiamo potuto girare con tutta calma la bella Urbino, città universitaria, piena di ragazzi ma con pochissimi adulti ed anziani. La domanda spontanea è "ma chi manda avanti la baracca se tutti sti ragazzi sono studenti?".
Poi però passiamo mezza giornata dentro al palazzo ducale e non ci poniamo più domande strane. Bello questo palazzone; veramente enorme e pieno di arte.
I primi due giorni li passiamo così. Il terzo giorno andiamo al castello di Gradara, quello di Paolo e Francesca (avete presente, no: "Amor, ch'a nullo amato amar perdona...". Domanda: come va avanti?). Restaurato e preservato per i turisti, ma ancora molto caratteristico.
Il nostro giro termina presto e decidiamo di spingerci verso San Marino.
Avremmo dovuto immaginarlo, quando abbiamo fatto tutta la strada sotto la pioggia e non vedevamo la cima del monte... non abbiamo visto nulla, per colpa delle nuvole. Insomma siamo arrivati vicino al borgo di San Marino, abbiamo bevuto un caffé giusto per poter andare in bagno e siamo scesi, sempre in mezzo alla nebbia ed alle nubi basse.
Scesi da San Marino, risaliamo verso San Leo, la rocca sul cucuzzolo, il borgo di Cagliostro. Anche San Leo è immerso nella nebbia della sera d'autunno ma con la pioggia diventa tutto magico. Un'atmosfera silenziosa ed irreale ci avvolge e ne approfittiamo per delle bellissime foto.
La cosa brutta è scendere dal paese: mezz'ora di curve, nella nebbia con visibilità di due metri.
Ci siamo ripagati con una cena speciale, come tutte quelle dei giorni passati.

Il giorno seguente torniamo a visitare il castello e ci prepariamo a ripartire per casa.
Il Montefeltro ci ha stregato; pochi giorni ma tanti sogni. Anche noi adesso vogliamo il casale!
Vogliamo la nostra casetta in mezzo alle colline ed alla natura!

sabato 4 ottobre 2008

No No No - TreNo e disappunto

Non ci crederete mai: una nuova disavventura tra me (e tutti gli altri viaggiatori) e Ferrovie dello Stato.
Ieri (stranamente) arrivo in orario in stazione a Modena, stanco per la giornata e deciso a tornare a casa il prima possibile. Il treno da Crotone arriva con venti minuti di ritardo e parte di conseguenza. Va bene, recupererà almeno qualche minuto, spero...
Il viaggio procede lento e noioso, anche se ho preso l'Intercity Plus, che di plus non ha un bel niente rispetto ai soliti vecchi e poco puliti treni; ho con me un DueRuote già letto, il pc ha la batteria scarica e mi dimentico sempre di caricare nuova musica nel telefono.
Così dopo una fermata imprevista a Fidenza arriviamo in ritardo verso Piacenza e da Lodi in avanti procediamo A PASSO D'UOMO.
Prima il capotreno ci comunica che "Per motivi teNNici arriveremo verso le 22" (orario previsto le 21), poi dopo mezz'ora appunto a velocità di carrello della spesa, il nuovo annuncio.
"A nome di Trenitalia comunichiamo che non siamo in grado di stabilire l'orario di arrivo. Per presunta caduta di passeggero dal convoglio precedente stiamo viaggiando a vista".
La risata isterica si diffonde sul treno, soprattutto tra gli sventurati che pensando mancasse poco a casa già si erano preparati vicino alle porte di uscita.
Insomma... 1 ora e 30 da Lodi a Milano centrale... metropolitana e macchina un'altra ora.
Alle 24 oppure 0.00, arrivo finalmente nel lettino.
Ps. Ma quando li hanno fatti i lavori alla stazione centrale?!?! sono partito due giorni prima ed era tutto coperto dai cantieri. Poi ieri cercand la biglietteria per chiedere il risarcimento, mi ritrovo a fare dei percorsi totalmente nuovi con nuove biglietterie ovviamente chiuse e con gli operai a fare da ufficio informazioni per trovare l'uscita.

domenica 21 settembre 2008

Faccia tosta in treno

I treni italiani sono da sempre fonte di incontri e storie, oltre che di ritardi e disagi (non me ne vogliano i ferrovieri ma non possono negare).
Oggi vorrei raccontare una mia esperienza, quello che è successo la scorsa settimana.
Ero in stazione a prendere il treno; arrivo di corsa a causa di un pullman ritardatario e vado subito alla cassa; ero fuori casa, avevo il biglietto prenotato per il giorno dopo ma per alcuni motivi avevo deciso di tornare il giorno stesso. Chiedo così se posso prendere lo stesso il treno e/o se devo cambiare il biglietto preso tramite internet. Il ferroviere-cassiere mi guarda sconcertato: "eh no con questo non si può fare nulla. 'Sti biglietti presi su internet, una volta comprati non si cambiano". Io replico con un "vabbé grazie" e mi accingo a fare uso dell'esperienza che sto acquisendo.
Arriva il treno, cerco con lo sguardo il capotreno e salgo prima del fischio di partenza. Raggiungo il capotreno e da persona educata e corretta che sono mi presento ed espongo il mio problema: "Buonasera. Io avrei un problema: mi sono appena accorto che l'azienda (??) ha sbagliato a prenotarmi il biglietto. Ecco vede, è per domani ma io devo prendere il treno oggi."
"Mmm vedo. Lei quindi è senza biglietto. Sono 50€ di multa più il prezzo del biglietto"
"No scusi, io il biglietto ce l'ho ed è già pagato. Solo è prenotato per il giorno sbagliato. Non è che perdo solo la prenotazione?"
"No questi biglietti hanno validità fino a tre ore dopo la partenza del treno prenotato e non valgono per i giorni precedenti. Lei è senza biglietto"
"Ok sono senza biglietto, ma ho una prenotazione per un treno per domani. Se scendo alla prossima stazione e vado alla biglietteria a farmelo cambiare, dice che possono fare qualcosa?"
"Lei provi".
Così si preannuncia un viaggio movimentato ma intanto sono a bordo ed un primo scoglio l'ho superato. Mi siedo in un posto libero, tanto il treno non è per niente pieno, ed arriviamo alla stazione successiva.
Scendo con il mio trolley ed in un secondo decido: vado un vagone più in là da un altro capotreno (erano in due) e di nuovo gli espongo il mio problema. "Buona sera, mi scusi. Ho questo biglietto prenotato via internet dalla mia azienda (???) ma hanno sbagliato la data, prenotandolo per domani; vede? Posso prendere lo stesso questo treno?"
"Sono 8 euro per il cambio di posto"
"Va bene, se può farmi una ricevuta che posso farmi rimborsare"
Saliamo ed il controllore mi dice di aspettarlo lì tra i due vagoni, insieme ad un'altra persona che deve avere anche lui qualche grana con i biglietti.
Dopo 10 minuti torna il capotreno e ci dice di seguirlo; ci fa accomodare in uno scompartimento e ci dice di aspettarlo, che sarebbe tornato. Io allora mi metto comodo, sistemo il bagaglio, tolgo la giacca e mi sciolgo i capelli.
Poi mi accomodo, chiudo gli occhi e mi giro dall'altra parte. Un po' dormendo davvero, un po' per finta faccio il viaggio fino a Milano senza più vedere il controllore (!!). In verità lo sento passare e parlare con l'altra persona ma poi abbiamo tirato dritto fino a casa.
Ora il mio non è stato forse il comportamento migliore ma sono convinto di aver avuto ragione. In fondo Trenitalia ha preso in anticipo i soldi per il biglietto. Giorno più, giorno meno, la tariffa base l'avevo pagata.
BAMBINI, NON FATE QUESTO ANCHE VOI!
Ci vediamo al prossimo viaggio.

lunedì 18 agosto 2008

AGGIORNAMENTI e RINGRAZIAMENTI

FERRAGOSTO:
Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti della nostra grigliata di Ferragosto.
Grazie per aver portato degli ottimi manicaretti e soprattutto grazie per la vostra calorosa compagnia.





SABATO 16:

Consigliamo di andare alla Sagra delle Sagre in Valsassina dove io e Ste abbiamo comprato un sacco di prelibatezze: salamini, yogurt freschissimi, pancetta, ravioli freschi....

DOMENICA 17:

Consigliamo di andare a visitare l'ABBAZIA di PIONA. Noi siamo andati con la nostra motina a fare un giretto sul lungo lago e già che c'eravamo siamo andati a visitare questa perla immersa nella natura. Sorge in mezzo a un bosco di castagni e si affaccia sul lago. Purtroppo il via vai di auto rompeva la quiete del posto. Inoltre c'è tanta gente che invece di rispettare il silenzio del luogo sacro, banchettava da tutte le parti. C'è da dire che anche i monaci sui loro prodotti hanno fuori proprio le maniche.

giovedì 14 agosto 2008

A SPASSO CON IL PAPÀ.

Io e il mio papà siamo in ferie e siccome mi devo muovere se no mi annoio e mi agito, abbiamo deciso di fare una bella camminata sui sentieri Lariani. Volevamo andare a respirare un po' di aria fresca su fino Rif. Palanzone e ce l'abbiamo quasi fatta. Decidiamo di salire dal paese di Rezzago (si poteva salire da Asso, da Sormano, dall'alpe del Vicerè..).

Prima tappa Rif. Riella. Entriamo nel paese e iniziamo la nostra salita. Il tempo non era dei migliori. Appena nel sottobosco una simpatica presenza ci scrutava da lontano: un bellissimo cerbiatto. Arrivati a un bivio un cartello indica a mezz'ora un fungo (n°1). Decidiamo di curiosare questa montagnetta di roccia erosa che crea una forma simile a un fungo. Dopo questa deviazione risaliamo verso la nostra meta. Il sentiero non era particolarmente pericoloso o difficoltoso anche se l'umidità sulle rocce ti facevano un po' scivolare. Troviamo poi un bivio con una madonnina posta a cura del Cai Asso e una targa con incisa questa preghiera:

"Signore amo la montagna perché proclama la tua magnificenza. I ghiacciai, le cascate, le immense distese di pini e di fiori annunciano la tua potenza e il tuo amore. Tutto questo, Signore da immensa certezza alla mia fede. Amo il sentiero che si inerpica fra i dirupi e la pista sul nevaio. Amo il rifugio che domina la valle perché caldo di ospitalità e amicizia elimina formalismi e prevenzioni. Amo la guida che porta alle cime, perché ha il passo uguale e tenace. Tutto questo, Signore, ricorda che tu stesso sei "guida", che tu stesso hai tracciato e aperto una via. Signore, fa che tutte queste cose che io amo mi insegnino a rispettare sempre la montagna e a non sfidarla mai. Signore, fa che porti sempre con me le voci dei monti, che mi avvicinano a te. Che io senta vivo il senso di chi cammina con me."

Dopo aver attraversato boschi abbastanza bui per via delle nuvolone, dopo aver fatto sentieri in mezzo a praterie, dopo circa un'ora e mezza arriviamo al Rif. Riella. Purtroppo il panorama si intravedeva, perché dei nuvoloni minacciosi coprivano tutto. Eravamo contenti comunque. Dopo esserci rifocillati proviamo a alire al Palanzone ma il tempo pessimo e il sentiero umido e viscido ci anno fatto desistere. Scendiamo con la giacchina. Faceva freddino.

Se volete informazioni molto dettagliate sul nostro itinerario andate su questo sito www.diska.it/rifugi_d.htm dove la spiegazione è molto molto dettagliata. Grazie mio Puci. Grazie di tutto.

domenica 3 agosto 2008

Val Codera?? No di più!!!

Siamo ancora in montagna. Questa volta decidiamo di andare in Val Codera. Tutti me l'hanno consigliata. Una tranquilla passeggiata immersa nella natura per arrivare a un piccolo paesino fuori dal mondo: Codera.

Sveglia presto, colazione e in mezz'ora siamo a Novate Mezzola località Mezzolpiano dove lasciamo la macchina al parcheggio e dove partono i sentieri. Noi volevamo dirigerci verso Codera, un paesino abitato stabilmente solo da 10 abitanti dove si arriva solo a piedi o in elicottero. La mulattiera inizia a salire.

Ci troviamo subito ad affrontare numerosissimi alti scalini oltre alle fastidiose zanzare che appena ti fermavi ti attaccavano.

All'ombra si stava bene anche se era alta l'umidità; al sole si moriva di caldo. L'escursione è molto interessante per la grande varietà di ambienti naturali. Si passa dai castagneti alle pareti di granito sopra Novate. Si sale e il paesaggio dei laghi dall'alto inizia a nascondersi. Si fa un breve tratto in discesa coperto (per via dei rigagnoli d'acqua che scendono dalla montagna), si passa un castagneto e dopo 2 ore di cammino si arriva a Codera (825 m). In paese ci sono due rifugi aperti per la maggior parte dell'anno: Rifugio Locanda Risorgimento e Rifugio osteria Alpina. Dopo un giretto fra le case e dopo una bella rinfrescata decidiamo di proseguire verso un altro Rifugio Brasciadiga (1214 m).

C'erano due percorsi. Uno apparentemente più semplice con strada larga e ciottoli piccoli che costeggiava il torrente; oppure c'era il vecchio sentiero che si inoltrava di più nella natura (lo faremo al ritorno). Sotto il sole cocente di mezzogiorno cerchiamo di raggiungere la meta. E' stata molto dura e faticosa non tanto per la difficoltà del percorso ma per il sole che batteva e la fame. Ma volevamo arrivare!!! Finalmente vediamo un cancello in legno e siamo contenti perché finalmente siamo arrivati . Ci mettiamo sotto ai pini a mangiare, guardiamo le mucche e ci dirigiamo verso il Rifugio. Sinceramente non ci aspettavamo un assembramento di casette così folto. Infatti il direttore del rifugio ci ha detto che lì hanno la casa solo paesani, non teroni e milanesi. Peccato, perché io e ste già pensavamo di comprare casa lì(!!!). Pensate che cosa fantastica. Il gestore ci offre un pezzo di torta tipica mentre lui preparava il minestrone per la sera e ci invita a ripassare al “paesino”.


Eravamo tentati di andare anche al rif. Brasca a mezz'ora da lì ma menomale che non siamo andati perché il ritorno è stato veramente sofferto e travagliato. Torniamo belli contenti e freschi. Arriviamo ancora a Codera. Seguendo il suggerimento del gestore del Rif. Risorgimento (--!%!!!!!!!&%§°ç--) per tornare facciamo un altro sentiero che fanno anche le montain bike (--!%!!!!!!!&%§°ç--)!!! Una discesa che ti portava al paesino di S. Giorgio e poi arrivi a Novate. Ok mi fido e scendiamo. La strada era in mezzo al bosco, evidentemente poco battuta, dove la segnaletica c'era e non c'era. Vediamo un bellissimo ponticello con una cappelletta al centro (Punt de la val Mala). Dopo un'ora di discesa veramente massacrante, siamo solo io e lo Ste, non abbiamo incontrato ancora anima viva. Noi continuiamo a scendere tra pareti rocciose e sentieri attaccati alla montagna con solo una corda di protezione. Il paese si vede ma è molto lontano. Io sono arrabbiata perché non ti puoi mai fidare della gente. Inizia a calare il sole. Ringrazio Dio che siamo dalla parte giusta della montagna dove batte ancora. Dopo ben 2 ore arriviamo a S. Giorgio. Dei simpatici ragazzi ci invitano a rinfrescarci alla bella fontana del paese. Il paesino di S. Giorgio è molto bello.

Le case sono tutte vicine, i prati sono verdissimi, la chiesetta è piccolina. Un vero angolo di relax. Anche lì si arriva solo a piedi. Chiediamo quanto manca a Novate. Tre quarti d'ora di sofferenza e stanchezza, tra caprette e caprone che ci seguiva. Arriviamo a Novate veramente stremati. Cerchiamo dove abbiamo lasciato la macchina e Ste guida fino a Mello dove ci aspetta un caldo bagno e un bel piattone di lasagne della nonna.

Morale: non fidatevi mai delle apparenze!!!

E' stata veramente una bellissima scarpinata con dei paesaggi mozzafiato e una natura incontaminata. Io metterei la firma per andare a vivere in quei paesini dove non c'è nulla e il silenzio è l'unica cosa che ti può infastidire. Dai Ste molliamo tutto e andiamo!!!!

venerdì 1 agosto 2008

Heidi mi fa un baffo

È cominciata la nostra seconda settimana relax.

Ci troviamo in Valtellina precisamente a Mello sopra Morbegno. Siamo andati a trovare la mia nonna e il mio nonno immersi nel fresco e nella tranquillità di questo bellissimo paesino (dove ho passato la mia infanzia). Dopo il primo giorno di relax, il secondo giorno decidiamo di fare una bella gita in alta Val Masino (visto che non riusciamo a stare fermi). L'anno scorso siamo andati su al rifugio Gianetti (2534 m). Quest'anno abbiamo deciso di salire al rifugio Omio (2100 m). La partenza è dai Bagni di Masino (1172 m). Dopo aver superato gli stabilimenti termali e un ponticello, inizia la mulattiera. La salita tira un po', si entra in un bosco fitto fitto e umidissimo (tanti funghetti!!!). Attraversato il bosco di conifere, lasciamo a destra il sentiero Life per il piano del Porcellizzo e usciamo presso i ricoveri dell'Alpe dell'Oro. Sulla sinistra ci fermiamo a guardare una baita creata ai piedi di un macigno tondeggiante. Oltre a questa ci sono alcuni modesti ripari il cui tetto è costituito da giganteschi massi.

Salendo salendo si può vedere il panorama del fondovalle. Il rifugio Omio è vicino e dopo 2.30 di salita arriviamo sudatissimi e stanchi sotto il Pizzo dell'Oro. Il panorama è fantastico. L'aria è frizzante e noi siamo proprio cottini. Un elicottero arriva a portare le provviste per il rifugio. Vi giuro che non ho mai visto un elicottero così da vicino. Mangiamo, ci rilassiamo un po' e poi riprendiamo la marcia verso la Val Masino. Ho visto un bellissimo ermellino. La discesa è peggio della salita per me. Ti si spaccano le gambe. 2 ore dopo siamo giù in val Masino a pucciare i piedini nel ricco torrente d'acqua gelida. Che bello, che relax. Ci mettiamo su un masso. Io faccio la diga e Ste mangia la banana e mi guarda. E li capisco quanto mi piace stare in giro con lui che oltre alla tranquillità del posto, lui mi crea un aurea di quiete e protezione fortissima.

martedì 29 luglio 2008

aggiornamenti...

Come molti di voi ben sanno, io e Ste ormai conviviamo da ben 3 mesi e qualche giorno. Oltre a essere estremamente stupiti del fatto che ci troviamo in gran sintonia, siamo strafelici perchè le cose vanno meglio di quanto ci aspettassimo. Ste è un ottimo "compagno di viaggio" e non smetterò mai di ringraziarlo perché oltre ad aiutarmi nelle varie faccende domestiche, va a fare la spesa (cosa che io odio) e mi coccola sempre. Non posso per niente lamentarmi!!!!
Ari invece è una perfetta padrona della casa, cucina benissimo, è avventurosa, divertente e simpatica. Siamo sempre insieme, facciamo un sacco di giri e cose interessanti.
Cosa posso volere di più?!?!?!?
Ma soprattutto ha fatto per me alcune cose importantissime come sopportare il mio contenitore di formaggio nel frigo!
Insieme siamo due Animaletti, no volevamo dire, Anime Felici!

domenica 27 luglio 2008

Un pasto nel passato

Volete passare una serata veramente indimenticabile??? Volete tornare indietro col tempo all’età medioevale??? Ormai dovete aspettare l’anno prossimo perché ogni anno nel mese di Luglio a GIUSTENICE, un paesino di 950 anime sopra Pietra Ligure, si svolge la CENA MEDIOEVALE proprio nella piazza S. Michele in centro paese.
La colubrinaLa tavola in piazzaSpettacolo di sbandieratori
Tutti i paesani sono vestiti con abiti dell’epoca medioevale. Ci sono i popolani, i gendarmi, il prete, il boia, i menestrelli, i musici, le guardie…. In men che non si dica ci ritroviamo catapultati nel ‘400. Tutto si ferma, si ritorna ai ritmi naturali e si dimentica l’assillo nevrotico delle megalopoli. Questa manifestazione nasce nel 1972 e tutt’ora attira centinaia di persone per la sua particolarità e bellezza. La piazza è addobbata a festa. I tavoli, arricchiti di fiori, candele e stoviglie tutte in coccio o terracotta, seguono il perimetro della piazza e guardano tutti verso il centro dove si esibiranno gli artisti mentre consumiamo la cena.
Una volta costatato che la prenotazione era a posto, veniamo annunciati dal banditore che ci racconterà poi varie curiosità dell’epoca medioevale. Dal microfono annuncia: “Messere Stefano e Madonna Arianna”. Agitatissimi e emozionati veniamo accompagnati da una dama e da un cavaliere al nostro posto.
E lo spettacolo al calar del sole ….inizia.
Inizialmente ci spiegano la “lista de tutte le cosse che se manzano”, anche perché sulla lista è tutto in dialetto e non ci saremmo mai arrivati. Comunque erano ben 6 antipasti 2 primi, 2 secondi, dolce e amaro oltre che vino bianco o rosso a volontà. Tutto di derivazione quattrocentesca.
i paesani al serviziomangiafuocogli spadaccini
Poi con il colpo di colubrina (un cannoncino medioevale), fortissimo, ci inizia allo spettacolo. Sbandieratori, menestrelli, spadaccini, animano la nostra cena coinvolgendo il pubblico. Tra una portata e un’altra, le popolane passano a chiederti se vuoi pane, da bere e qualsiasi cosa ti serva.
La cena era buonissima, e se chiedevi il bis non facevano storie. Siamo tornati veramente pienissimi. Intanto gli spettacoli lasciavano con la bocca aperta, soprattutto Stefano.Gli sbandieratori erano bravissimi, i giullari facevano veramente morire dal ridere; c’era il mangiafuoco, l’equilibrista, il lancia pugnali (in verità ha fatto tutto il bravissimo Nadir, il giullare giocoliere).
servi e castellaneParata di armigeri
La serata è passata velocissimamente. Che bello che è stato!!! Una delle serate più belle della mia vita. Alla fine ti viene dato un attestato di partecipazione individuale, oltre che una rosa e un ramoscello di ginepro.
Un’esperienza veramente coinvolgente. C’è stato un attimo in cui ci siamo sentiti proprio dei cortigiani a tavola. Speriamo di poter partecipare anche l’anno prossimo, magari Io vestita con uno svolazzante vestito da principessa e Stefano in armatura! Ricordate... bisogna prenotare un mesetto prima!!! Ciao ciao

venerdì 25 luglio 2008

A spasso per la Liguria

Venerdì 25 luglio eravamo a Loano. Il tempo non prometteva niente di buono; allora spinti dalla curiosità di visitare nuovi posti, abbiamo deciso di farci un bel giretto per i paesini dell'entroterra ligure. Siccome l'anno precedente abbiamo vagabondato sulle colline intorno a Pietra ligure, quest'anno ci siamo spostati oltre SanRemo, sopra Ventimiglia.ponte di Dolceacqua
Visitiamo quindi Dolceacqua.
Un paesino veramente molto carino, ricco di viette caratteristiche. Nella metà del Quattrocento la crescita dell’abitato, che aveva fatto del percorso di via Castello il principale asse viario urbano, portava alla creazione del nuovo quartiere del Borgo, al di là del torrente Nervia; i due nuclei vennero collegati da un elegante ponte a schiena d’asino a un solo arco di 33 metri di luce. Il ponte, che Claude Monet dipinse nel 1884, definendolo “un gioiello di leggerezza”, insieme al grappolo di case della Terra e al sovrastante castello dei Doria rappresenta una delle più pittoresche e celebri visioni dell’entroterra ligure.
Apricale focaccia in piazza
Lasciato questo splendido paesino, ci dirigiamo verso un altro paese che le guide consigliano di vedere: Apricale. Dalla strada impervia ma deserta lo scenografico aspetto dell'abitato, ci lascia a bocca aperta. Una sinuosa cascata di antiche case di pietra sulla dorsale di un erto pendio dominato dal Castello. Poi in realtà girando per le viettine ci accorgiamo che è una città semi abbandonata, sporca e piena di gatti e dei loro bisogni.
Il paese conserva intatta l'atmosfera medievale, con il nucleo originario alto sul colle, con il Castello, la chiesa parrocchiale e le case disposte a gironi concentrici. La piazzetta è carina ma sporca per una manifestazione del giorno prima. Povero paesino. Così maltrattato. Ce ne andiamo un po' delusi.chiesa diroccata di Bajardo
Facciamo una breve sosta a Bajardo un piccolo paesino immerso nella nebbia come la strada tutta curve e irregolare per arrivarci...che paura! Visitiamo velocemente la chiesa di S. Nicolò (quello che ne rimane). Il centro storico esiste fin dal primo millennio a.C. quando fu un importante luogo di culto per i Druidi - sacerdoti celti - dove sono tuttora presenti alcuni obelischi di pietra. Inizia a piovigginare. panorama di BussanaUltima tappa. Ero curiosa di andare a vedere il "paese delgi artisti"; Bussana Vecchia una frazione collinare del Comune di Sanremo. Ho sentito molto parlare di questo paesino. Un paese distrutto dal terremoto più di un secolo fa nel 1887, abbandonato dai suoi abitanti e ricostruito più a valle; rinato negli anni Sessanta quando un gruppo di artisti lo scelse come luogo del proprio lavoro. Attualmente gli artisti, in silenzio, continuano a lavorare nelle sue vie e nelle sue piazze fra gli antichi ruderi, e turisti di tutto il mondo arrivano a cercare di capire i segreti di questo paese in quella bellissima ambientazione da borgo medioevale.
A Ste non è piaciuto molto..."troppi figli dei fiori". Alla fine era carino, caratteristico ma gli artisti...come fanno a campare????? Torniamo a casa contenti e rilassati.

domenica 20 luglio 2008

Onda su onda (tutte su di noi)

Domanda: dovete festeggiare il vostro compleanno, in compagnia di un gruppo di amici, nel modo più divertente, coinvolgente, avventuroso e indimenticabile; cosa fate?
La mia risposta: RAFTING.

Un'esperienza INCREDIBILE che veramente può saldare le amicizie e creare una squadra affiatata; i protagonisti, i soliti temerari Diego e Stefano from Melzo, Io e la Pimpa, Vale e Cristian.
Giusto giusto 6 persone, tante quante ne entrano sul gommone da rafting; 6 più la guida, Mario, un portoricano simpatico ed eccentrico.
La giornata inizia con il ritrovo del gruppo, la partenza da casa e, sorpresa, il casello dell'autostrada chiuso! Non vi racconto le disavventure per raggiungere l'autostrada tra coda in provinciale, svincoli chiusi ed una gara di ciclisti, con relativa circolazione deviata o ferma!
Arriviamo in val D'Aosta in ritardo rispetto al programma ma i gentilissimi dell'organizzazione ci spostano al turno successivo dopo averli avvisati.
Dopo l'attesa, alle 15, facciamo il briefing teorico e ci vestiamo con le tutine ed il casco di protezione: ecco i 6 power ranger della Brianza pronti a partire.
Mettiamo il gommone nel freddo fiume. Mario, con il suo caschetto da polo ci da i comandi per remare. Cerchiamo di remare in sincronia ma spesso ci cozziamo l'un l'altro. Poi ecco la prima onda grossa e... SPLASH. Giudicate voi.


Arriviamo ad una zona di acque calme, portiamo in secco i gommoni e ci spostiamo con pulmini fino ad un ponte. Qui caliamo i gommoni nelle strette e tortuose gole di Arvie, proseguendo verso la conclusione del percorso.
Durante tutto il giro ci laviamo completamente ma il divertimento è tanto e tanta è la fatica di pagaiare. Ad uno dei salti più cattivi Stefano che era davanti, si sbilancia e finisce in acqua, restando per fortuna ancorato con i piedi alle fibbie. Un bello spavento ed un po' di acqua in faccia, ma nulla di grave.
Alla fine torniamo stanchi ed eccitati alla base. Una bella doccia calda e poi provo a parlare con Emanuele, il capo della banda. Provo a spuntare uno sconto compleanno ed invece ottengo una bottiglia di ottimo vino amabile locale con cui facciamo un rinfrancante aperitivo con i buonissimi cantuccini fatti da Diego.
Che giornata. Non la scorderò di certo. Ringrazio tutti i compagni di remo e la compagnia di Rafting.it