...a tutti voi perché scegliate la pace...

lunedì 18 agosto 2008

AGGIORNAMENTI e RINGRAZIAMENTI

FERRAGOSTO:
Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti della nostra grigliata di Ferragosto.
Grazie per aver portato degli ottimi manicaretti e soprattutto grazie per la vostra calorosa compagnia.





SABATO 16:

Consigliamo di andare alla Sagra delle Sagre in Valsassina dove io e Ste abbiamo comprato un sacco di prelibatezze: salamini, yogurt freschissimi, pancetta, ravioli freschi....

DOMENICA 17:

Consigliamo di andare a visitare l'ABBAZIA di PIONA. Noi siamo andati con la nostra motina a fare un giretto sul lungo lago e già che c'eravamo siamo andati a visitare questa perla immersa nella natura. Sorge in mezzo a un bosco di castagni e si affaccia sul lago. Purtroppo il via vai di auto rompeva la quiete del posto. Inoltre c'è tanta gente che invece di rispettare il silenzio del luogo sacro, banchettava da tutte le parti. C'è da dire che anche i monaci sui loro prodotti hanno fuori proprio le maniche.

giovedì 14 agosto 2008

A SPASSO CON IL PAPÀ.

Io e il mio papà siamo in ferie e siccome mi devo muovere se no mi annoio e mi agito, abbiamo deciso di fare una bella camminata sui sentieri Lariani. Volevamo andare a respirare un po' di aria fresca su fino Rif. Palanzone e ce l'abbiamo quasi fatta. Decidiamo di salire dal paese di Rezzago (si poteva salire da Asso, da Sormano, dall'alpe del Vicerè..).

Prima tappa Rif. Riella. Entriamo nel paese e iniziamo la nostra salita. Il tempo non era dei migliori. Appena nel sottobosco una simpatica presenza ci scrutava da lontano: un bellissimo cerbiatto. Arrivati a un bivio un cartello indica a mezz'ora un fungo (n°1). Decidiamo di curiosare questa montagnetta di roccia erosa che crea una forma simile a un fungo. Dopo questa deviazione risaliamo verso la nostra meta. Il sentiero non era particolarmente pericoloso o difficoltoso anche se l'umidità sulle rocce ti facevano un po' scivolare. Troviamo poi un bivio con una madonnina posta a cura del Cai Asso e una targa con incisa questa preghiera:

"Signore amo la montagna perché proclama la tua magnificenza. I ghiacciai, le cascate, le immense distese di pini e di fiori annunciano la tua potenza e il tuo amore. Tutto questo, Signore da immensa certezza alla mia fede. Amo il sentiero che si inerpica fra i dirupi e la pista sul nevaio. Amo il rifugio che domina la valle perché caldo di ospitalità e amicizia elimina formalismi e prevenzioni. Amo la guida che porta alle cime, perché ha il passo uguale e tenace. Tutto questo, Signore, ricorda che tu stesso sei "guida", che tu stesso hai tracciato e aperto una via. Signore, fa che tutte queste cose che io amo mi insegnino a rispettare sempre la montagna e a non sfidarla mai. Signore, fa che porti sempre con me le voci dei monti, che mi avvicinano a te. Che io senta vivo il senso di chi cammina con me."

Dopo aver attraversato boschi abbastanza bui per via delle nuvolone, dopo aver fatto sentieri in mezzo a praterie, dopo circa un'ora e mezza arriviamo al Rif. Riella. Purtroppo il panorama si intravedeva, perché dei nuvoloni minacciosi coprivano tutto. Eravamo contenti comunque. Dopo esserci rifocillati proviamo a alire al Palanzone ma il tempo pessimo e il sentiero umido e viscido ci anno fatto desistere. Scendiamo con la giacchina. Faceva freddino.

Se volete informazioni molto dettagliate sul nostro itinerario andate su questo sito www.diska.it/rifugi_d.htm dove la spiegazione è molto molto dettagliata. Grazie mio Puci. Grazie di tutto.

domenica 3 agosto 2008

Val Codera?? No di più!!!

Siamo ancora in montagna. Questa volta decidiamo di andare in Val Codera. Tutti me l'hanno consigliata. Una tranquilla passeggiata immersa nella natura per arrivare a un piccolo paesino fuori dal mondo: Codera.

Sveglia presto, colazione e in mezz'ora siamo a Novate Mezzola località Mezzolpiano dove lasciamo la macchina al parcheggio e dove partono i sentieri. Noi volevamo dirigerci verso Codera, un paesino abitato stabilmente solo da 10 abitanti dove si arriva solo a piedi o in elicottero. La mulattiera inizia a salire.

Ci troviamo subito ad affrontare numerosissimi alti scalini oltre alle fastidiose zanzare che appena ti fermavi ti attaccavano.

All'ombra si stava bene anche se era alta l'umidità; al sole si moriva di caldo. L'escursione è molto interessante per la grande varietà di ambienti naturali. Si passa dai castagneti alle pareti di granito sopra Novate. Si sale e il paesaggio dei laghi dall'alto inizia a nascondersi. Si fa un breve tratto in discesa coperto (per via dei rigagnoli d'acqua che scendono dalla montagna), si passa un castagneto e dopo 2 ore di cammino si arriva a Codera (825 m). In paese ci sono due rifugi aperti per la maggior parte dell'anno: Rifugio Locanda Risorgimento e Rifugio osteria Alpina. Dopo un giretto fra le case e dopo una bella rinfrescata decidiamo di proseguire verso un altro Rifugio Brasciadiga (1214 m).

C'erano due percorsi. Uno apparentemente più semplice con strada larga e ciottoli piccoli che costeggiava il torrente; oppure c'era il vecchio sentiero che si inoltrava di più nella natura (lo faremo al ritorno). Sotto il sole cocente di mezzogiorno cerchiamo di raggiungere la meta. E' stata molto dura e faticosa non tanto per la difficoltà del percorso ma per il sole che batteva e la fame. Ma volevamo arrivare!!! Finalmente vediamo un cancello in legno e siamo contenti perché finalmente siamo arrivati . Ci mettiamo sotto ai pini a mangiare, guardiamo le mucche e ci dirigiamo verso il Rifugio. Sinceramente non ci aspettavamo un assembramento di casette così folto. Infatti il direttore del rifugio ci ha detto che lì hanno la casa solo paesani, non teroni e milanesi. Peccato, perché io e ste già pensavamo di comprare casa lì(!!!). Pensate che cosa fantastica. Il gestore ci offre un pezzo di torta tipica mentre lui preparava il minestrone per la sera e ci invita a ripassare al “paesino”.


Eravamo tentati di andare anche al rif. Brasca a mezz'ora da lì ma menomale che non siamo andati perché il ritorno è stato veramente sofferto e travagliato. Torniamo belli contenti e freschi. Arriviamo ancora a Codera. Seguendo il suggerimento del gestore del Rif. Risorgimento (--!%!!!!!!!&%§°ç--) per tornare facciamo un altro sentiero che fanno anche le montain bike (--!%!!!!!!!&%§°ç--)!!! Una discesa che ti portava al paesino di S. Giorgio e poi arrivi a Novate. Ok mi fido e scendiamo. La strada era in mezzo al bosco, evidentemente poco battuta, dove la segnaletica c'era e non c'era. Vediamo un bellissimo ponticello con una cappelletta al centro (Punt de la val Mala). Dopo un'ora di discesa veramente massacrante, siamo solo io e lo Ste, non abbiamo incontrato ancora anima viva. Noi continuiamo a scendere tra pareti rocciose e sentieri attaccati alla montagna con solo una corda di protezione. Il paese si vede ma è molto lontano. Io sono arrabbiata perché non ti puoi mai fidare della gente. Inizia a calare il sole. Ringrazio Dio che siamo dalla parte giusta della montagna dove batte ancora. Dopo ben 2 ore arriviamo a S. Giorgio. Dei simpatici ragazzi ci invitano a rinfrescarci alla bella fontana del paese. Il paesino di S. Giorgio è molto bello.

Le case sono tutte vicine, i prati sono verdissimi, la chiesetta è piccolina. Un vero angolo di relax. Anche lì si arriva solo a piedi. Chiediamo quanto manca a Novate. Tre quarti d'ora di sofferenza e stanchezza, tra caprette e caprone che ci seguiva. Arriviamo a Novate veramente stremati. Cerchiamo dove abbiamo lasciato la macchina e Ste guida fino a Mello dove ci aspetta un caldo bagno e un bel piattone di lasagne della nonna.

Morale: non fidatevi mai delle apparenze!!!

E' stata veramente una bellissima scarpinata con dei paesaggi mozzafiato e una natura incontaminata. Io metterei la firma per andare a vivere in quei paesini dove non c'è nulla e il silenzio è l'unica cosa che ti può infastidire. Dai Ste molliamo tutto e andiamo!!!!

venerdì 1 agosto 2008

Heidi mi fa un baffo

È cominciata la nostra seconda settimana relax.

Ci troviamo in Valtellina precisamente a Mello sopra Morbegno. Siamo andati a trovare la mia nonna e il mio nonno immersi nel fresco e nella tranquillità di questo bellissimo paesino (dove ho passato la mia infanzia). Dopo il primo giorno di relax, il secondo giorno decidiamo di fare una bella gita in alta Val Masino (visto che non riusciamo a stare fermi). L'anno scorso siamo andati su al rifugio Gianetti (2534 m). Quest'anno abbiamo deciso di salire al rifugio Omio (2100 m). La partenza è dai Bagni di Masino (1172 m). Dopo aver superato gli stabilimenti termali e un ponticello, inizia la mulattiera. La salita tira un po', si entra in un bosco fitto fitto e umidissimo (tanti funghetti!!!). Attraversato il bosco di conifere, lasciamo a destra il sentiero Life per il piano del Porcellizzo e usciamo presso i ricoveri dell'Alpe dell'Oro. Sulla sinistra ci fermiamo a guardare una baita creata ai piedi di un macigno tondeggiante. Oltre a questa ci sono alcuni modesti ripari il cui tetto è costituito da giganteschi massi.

Salendo salendo si può vedere il panorama del fondovalle. Il rifugio Omio è vicino e dopo 2.30 di salita arriviamo sudatissimi e stanchi sotto il Pizzo dell'Oro. Il panorama è fantastico. L'aria è frizzante e noi siamo proprio cottini. Un elicottero arriva a portare le provviste per il rifugio. Vi giuro che non ho mai visto un elicottero così da vicino. Mangiamo, ci rilassiamo un po' e poi riprendiamo la marcia verso la Val Masino. Ho visto un bellissimo ermellino. La discesa è peggio della salita per me. Ti si spaccano le gambe. 2 ore dopo siamo giù in val Masino a pucciare i piedini nel ricco torrente d'acqua gelida. Che bello, che relax. Ci mettiamo su un masso. Io faccio la diga e Ste mangia la banana e mi guarda. E li capisco quanto mi piace stare in giro con lui che oltre alla tranquillità del posto, lui mi crea un aurea di quiete e protezione fortissima.