...a tutti voi perché scegliate la pace...

venerdì 28 dicembre 2007




Speriamo abbiate passato un Natale ricco d'amore
e pieno di cibo da esplodere. Ora dovete mettervi un pò a dieta per
prepararvi al cenone di Capodanno.
Vi facciamo i nostri migliori auguri e vi abbracciamo forte.
Ari&Ste


giovedì 20 dicembre 2007

Ma che Natale pazzo!

Sono senza parole…
...sono senza parole per la gente che viene a comprare nel mio negozio nel periodo di natale. Gente che fa regali proprio perché deve farli. Comprano cose più assurde, più immediate e veloci tanto poi si possono cambiare… Non hanno più di sentimento, non ragionano con la testa, sono nervosi, irascibili e impulsivi. Si incazzano, fanno piangere le mie colleghe che sono li a svolgere il loro lavoro, che oltre alla stanchezza del periodo di maggior affluenza si devono subire insulti e malignità solo perché cercano di accontentare più persone contemporaneamente “non vede che c’ero prima io” oppure “c’è questa maglia?” senza dire ne buongiorno ne buonasera “sì, che taglia?”… la cliente ti guarda perplessa “va bene quella, tanto la può cambiare vero?”. Vi posso assicurare che la cosa è più frequente di quanto si possa immaginare.
Questo natale è proprio in preda alla pazzia. Non si fa più il regalo con il cuore o pensato apposta per le persone a cui è rivolto. L’importante è portare qualcosa il giorno della festività. Ma la cosa più assurda è che a parte questa mania da regalo menefreghista la gente è maleducata!!! Abbiamo provato a lasciare una maglietta per terra nel corridoio.. Vi assicuro che dopo mezz’ora, dopo che l’hanno schivata, scansata con i piedi, saltata, una signora l’ha tirata su e l’ha appoggiata sul tavolo. Mezz’ora. Alla fine se l’è presa la cliente più insopportabile della giornata. Tiè. Vi assicuro che anche la persona più calma, mite della terra va fuori di matto. Quindi, voglio dire a tutte le clienti che in questo natale entrano nei negozi, di non comprare. Tanto il vostro regalo non pensato verrà criticato perché una persona deve muoversi per cambiarlo, non è del colore giusto ecc… Portate un abbraccio, una carezza, un contatto fisico, una risata…penso che lo apprezzerebbero di più. Per le altre clienti quelle educate, intelligenti e che vogliono regalare cose utili e volute sono sempre benvenute. E anche se noi commesse le serviamo per 1 ora, siamo contente perché sappiamo che il destinatario del regalo sarà contento e felice perché è fatto con il cuore.

domenica 9 dicembre 2007

Da 0 a 98 cv in un anno

Era un sabato pomeriggio; un sabato di fine novembre, uno di quelli tipici per fare spese. La gente va nei negozi e compra vestiti e scarpe. Io andai in un negozio e comprai una moto.
Una svolta epocale nella mia vita. Un cambiamento cercato e voluto nel corso di almeno 10 anni, ma forse anche di più.
Quanta ansia avevo. La tensione di essere in sella ad un mezzo di due ruote capace di arrivare a 200 km/h, completamente all'aria, senza ripari di nessun genere.
Non ero abituato alle moto. Non me n'era mai importato molto anche se effettivamente rimane sempre un mezzo affascinante.
Ne temevo le prestazioni ma ho imparato a controllarle, anzi a controllarmi.
Non che vada al massimo, anzi la mia GSR è quasi sprecata, perché forse solo ora, a un anno di distanza inizio a farla girare come si deve.
Cosa volete, in fondo come dicevo, ho sempre guardato al lato utilitaristico delle due ruote, più che alle prestazioni; anche se forse nel profondo, una moto l'ho sempre voluta.
Il primo e lungo approccio: il mitico Piaggio Sì, ZAGOR come lo chiamava Silvia; se l'era fatto comprare lei a 14 anni dai nostri genitori. Quando ho compiuto io 14 anni ho iniziato ad usarlo ed ero fortunato ad averlo. Andava solo "a manetta" perché altrimenti era praticamente fermo. Una volta io ed un compagno di classe abbiamo smontato il carburatore: ci ho trovato degli aghi di pino.
Questa stessa persona una volta mi offrì di comprare la sua moto: una Honda NSR 125 elaborata. praticamente una 250! Ci ho pensato per parecchio tempo, la cosa mi faceva gola; ma poi la cosa finì lì e rimase un bel sogno.
Qualche anno più tardi rimasi attratto da un offerta molto vantaggiosa su un modello di 125 molto particolare che non fece troppo successo, io credo perché troppo all'avanguardia: il Gilera CX con il monobraccio anteriore e posteriore.
Senza elaborazioni ma senza pretese, il Sì, ha fatto dignitosamente il suo dovere fino a quando non mi ha lasciato in strada e poi non è più ripartito. Recentemente l'abbiamo dato in regalo a dei missionari per l'Africa.
Intanto la voglia di girare per le calde strade estive su due ruote era rimasta. Puntavo lo scooter Aprilia Leonardo ma non avendo soldi io per comprarlo e non volendo farmeli prestare, ho rinunciato.
Estate 2006: la decisione, l'anno prossimo metto da parte i soli e mi compro un mezzo.
Estate 2007: inizio a documentarmi e l'opzione moto diventa sempre più allettante. Mi giro i concessionari, sono interessato alla Kawasaki ER6-F (all'Ari non piaceva: "Sembra una Moto da Tedesco") ma la prima su cui mi siedo è proprio una Suzuki GSR. Sarà stato amore a prima sella? Chi lo sà.
L'ho comprata praticamente senza provarla!
Certo è che da allora mi ha proprio preso alla testa, facendomi spendere barche di soldi in accessori e facendomi aspettare la bella stagione, in cui potremo farci di nuovo un sacco di gite!!!

domenica 2 dicembre 2007

È pronta la birra!

Qualità Connoisseurs range, Pilsner (MT 1061).
Birra bionda chiara e dorata.
Gusto: Ricco e corposo.
Schiuma: Poca e frizzante.

Densità ~1014; Colore EBC minore di 7; Amaro IBU 25/35; Alcool ~4%

Produzione totale: 23L = 32 bottiglie da 0.66 cl. Tutte le bottiglie sono state lavate e sterilizzate con le soluzioni, come da manuale.

Ingredienti

Una latta di estratto liquido di malto d'orzo (1,8 Kg) e lievito più Mezzo kg di malto in polvere Muntons Ligth Spraymalt; 1 Kg di zucchero bianco; 25L di acqua naturale di montagna, presa alle fontane del rifugio Capanna Alpina di San Cassiano, Val Badia e Ortisei in Val Gardena.

Diario

14/Ott/2007: Preparazione del mosto, facendo bollire l'acqua e miscelando tutti gli ingredienti. Si mescola SEMPRE VERSO DESTRA.
Tutta l'attrezzatura ovviamente è lavata e sterilizzata. Si mette il mosto nel fermentatore a raffreddare.

15/Ott: verso sera si aggiunge il lievito, essendo il mosto alla giusta temperatura intorno ai 20°.
Nei giorni successivi la fermentazione è attiva ed il mosto gorgoglia rumoroso.

25/Ott: La fermentazione è ferma. Il mosto resta a riposare ancora per un po'.

3/Nov: Testata la densità a 1016. Mescolando il Mosto e sigillandolo di nuovo, qualche bolla torna a galla. Ancora qualche giorno di riposo nel fermentatore.

12/Nov: imbottigliamento, quando la densità è 1014. Abbiamo preparato un'etichetta bellissima, da stampare su fogli adesivi.

12/Dic: dopo quasi un mese, assaggiamo la birra. Un gusto pieno e corposo, molto probabilmente derivante dal malto aggiunto. Un buon sapore, profumo erborinato, colore chiaro ma leggermente opaco e torbido.
Tanto fondo, depositato durante la fermentazione in bottiglia dello zucchero aggiunto.
Conviene servire fredda e lasciare la bottiglia verticale per far sedimentare; oppure travasare in una brocca prima di servire.

Prossimamente

Sto pensando ad altri esperimenti tipo l'aggiunta di miele oppure l'uso di zucchero di canna al posto di quello bianco.

venerdì 30 novembre 2007

Qui è già Natale

Ciao amici, sono pronta per raccontarvi di una mini gita in Austria a vedere i mercatini di Natale. Era 3 anni che dicevo che volevo andare e finalmente sono riuscita a trascinare anche lo Stefino. Ero in ferie e quindi sabato mattina ci alziamo quasi all'alba e viaaaa direzione Brennero.
Il tempo ovviamente faceva schifissimo. Una tristezza. Il viaggio però procede benone e giuro non ho fatto come nel film "lo spaccacuori" quando Ben e la tipa sono in viaggio in macchina! Solo pochino!!
Arrivati al brennero abbiamo beccato una nevicata bellissima. Tutto era bianco e candido ma a rovinare le mie fantasie ci si è messo Ste con la sua ansia da casello: "oddio, ma è giusto di qui, abbiamo sbagliato strada, ecco non ho pagato l'autostrada e se ci fermano?? e se ci danno la multa??" e io rispondo: "meglio che non paghiamo no?? se ci fermano diciamo la verità...dai Ste non siamo così sfigati. Chi se ne frega del casello". Da qui si può vedere quanto siamo diversi in certi aspetti. Poi finalmente come un'oasi nel deserto vediamo il casello tra la neve e Ste si tranquillizza.
Arrivati a Innsbruck parcheggiamo ma anche li abbiamo perso mezz'ora davanti alla macchinetta del parcheggio a pagamento, che nonostante l'uso era spiegato anche in italiano, siamo riusciti ad incasinarci. Bon. Ora inizia la mia voglia irrefrenabile di vedere scoprire e comprare.
Naturalmente da schifosi buongustai che siamo, alla prima bancarella di cibo ci siamo fermati. Io ho preso uno panino con ketchup, WUSTER gigantissimo e crauti che esplodevano. Ste invece un piatto con patate, ketchup, WUSTER . Poi abbiamo preso il punch alla frutta e il vin brulè che entrambi dopo un po' sono finiti nel tombino; Buonissimi ma alla lunga nauseano.
Le bancarelline sono veramente carine e ci fermiamo a guardare, così domani compriamo i regalini di Natale. Ci perdiamo per le viette caratteristiche; sui muri e sopra i negozi... ci sono dei pupazzi (bruttissimi) che rappresentano le fiabe austriache. Poi c'è un babbo natale che sembra vero che gira con un carretto suonante a manovella che porta gioia a tutti i bambini. C'è l'uomo con i Poni e quello con il carretto con i cavalli. Qui sì che si sente il Natale. Pur essendo a Novembre sembra il 25 dicembre.
Ci sono i negozi tutti pienissimi di palline e addobbi natalizi in vendita e ci chiedavamo... ma questi durante l'anno che cosa vendono? Veramente emozionante.
Verso le 5 decidiamo di andare in albergo. Hotel Tyrol a Zirl 4 stelle. Che sciuri!!! (C'era l'offerta!) Non mi sembra vero. Non sono mai stata dentro un albergo 4 stelle. Inquietante! C'era anche la macchinetta lustra scarpe che ti aspirava le scarpe. Aiuuutttoo stava mangiando anche me.
Molto accogliente e caloroso, rustico ed elegante è stata una pacchia. Io ero distrutta. La notte prima ero tornata all'1.30 e mi sono alzata alle 7. Ma anche Ste era cottino. Nanna, doccia e giù a mangiare.
Inizialmente pensavamo di andare in un ristorantino in città poi ci siamo fermati al ristorante dell'albergo. Devo dire che abbiamo mangiato benissimo. Minestrina con i canederli allo speck (knodel). Poi Io pollo ripieno di spinaci con tagliatelline (più formaggio...quindi c'è stato il cambio piatto!!!) e salsine e ste ha preso il bollito con minestrina, patate con salsine e spinaci. Più crem caramel. Andati in stanza ci siamo addormentati subito e abbiamo dormito sonni tranquilli e caldissimi.
La sospirata colazione è arrivata. La parte più bella e gustosa di tutte le mattine dell'anno. Ste si è abbuffato di tutto quello che c'era e io sono affascinata da quanto riesca a mangiare. Nel buffet poi c'era ogni ben di Dio. Yogurt, macedonia, 10 tipi di pane, marmellate. 10 tipi di te, caffè, latte, uova.... di tutto. Ste ha mangiato tutto quello che era mangiabile. Che carino. Salutiamo e torniamo a Innsbruck. Inizia il giro degli acquisti. Compriamo un pò di regalini e ci soffermiamo a guardare questi fantastici banchettini pieni di ogni cosa. L'atmosfera era veramente magica anche se la domenica si era riempita di italiani in cerca di svago.
Dopo aver mangiato un fantastico panino allo speak e i brezen andiamo a fare un giro sulle rive del fiume Inn. Cercavamo l'alpenzoo ma è stato un gran casino come al solito. Si è fatto tardi, ci siamo persi via e quindi era ora di tornare verso la macchina. Ci aspettavano 4 ore di viaggio. Passeggiare lungo il fiume è stato bellissimo anche se piovigginava e il tempo era grigio. Ma solo il fatto di essere li in quel posto con il mio Ste mi rendeva felicissima. E' ora di salutare Innsbruck e di tornare a casa. Fine della gita. Torniamo soddisfatti, contenti e pieni di pacchettini. Grazie Ste di questa fantastica gita.

Dimenticavo: per merenda Ste si è preso una fantastica torta Sacher. Anche se avevo voglia di rubagliela, è stato bellissimo vedere come se la gustava come un bambino felice. Ti voglio bene.

giovedì 29 novembre 2007

GRÜSSE VOM CHRISTKINDLMARKT IN DER INNSBRUCKER ALTSTAD

Pangu con punch

Direttamente da Innsbruck, dai mercatini di natale, con in mano la tazza del Punch e del Vin Brulé, necessario per scaldarsi dal freddo umido della mitteleuropa.
Presto ci aggiorneremo con i dettagli.
Ciao

giovedì 15 novembre 2007

Luci ALLA Ribalta


Non abbiamo scritto nulla sullo spettacolo che abbiamo visto la scorsa settimana; non abbiamo scritto nulla sui MOMIX!!!!
Che ingrato. La bestiaccia fa tanto per regalarmi i biglietti e poi ce li scordiamo così.
Allora... Intanto abbiamo sperato fino all'ultimo che nessuno si sedesse di fronte a noi, ma invano.
Si spengono le luci e compaiono queste figure iridescenti, come fantasmini, che si muovono in movimenti incredibili, sembrando una persona sola.
Tutto lo spettacolo si basa sullo sfondo buio, sui ballerini che giocano a turno con le tute fosforescenti blu e verdi e quelle nere, invisibili sullo sfondo; in sovrimpressione si proiettano immagini caleidoscopiche della natura che risaltano per colore con i personaggi.
Questi si muovono in modo improbabile, simulando danze in aria e balzi, capriole, piroette nel nulla.
Viene poi il turno delle "onde" fatte agitando una corda. Si crea un effetto come un oscilloscopio.
La fine dello spettacolo rappresenta una specie di Ragno colorato che domina e mangia l'altro animale. La natura ed il suo ciclo di vita, che si conclude con il fiore roteante.
Che spettacolo incredibile. Certo un po' psichedelico. Ad un certo momento mi facevano male gli occhi, tanto era frenetico e luminoso, ma uno spettacolo così non l'avevo mai visto, e mi è piaciuto molto, anche con i miei gusti difficili.
Grazie Coccinella!

sabato 20 ottobre 2007

Test Aprilia Shiver 750


Ho provato la Shiver ieri pomeriggio per le strade di Monza; un giro di 20 minuti, diventati 30 causa traffico.
La differenza si nota subito in sella: la moto è alta. Sono 1.75 e sulla GSR ho entrambi i piedi a terra. Su questa tocco con le punte.
Di conseguenza tutta la posizione è più eretta, le gambe sono più distese. La linea è snella e si viaggia comodi.
Si avverte subito la leggerezza e maneggevolezza della moto. Da neofita quale sono, posso dire che si gira bene nel traffico e nelle curve mi ha dato maggior sicurezza: di solito avverto e temo il peso della mia Suzuki.
Di contro però, in allungo ho avuto una sensazione di minor stabilità, probabilmente dovuta alla posizione più rialzata; mentre sulla GSR ci si sente più bassi e ben piantati e ci si ritrova accucciati inconsciamente quando si viaggia forte, sulla Shiver c'è spazio tra busto e serbatoio e bisogna piegarsi.
Le sospensioni sono più morbide rispetto all'impostazione rigida e sportiva GSR e buche e dossi non sono un problema.
Il motore: il rumore da "trattorino" borbottante e il ritmo differente delle pulsazioni rivelano un ottimo allungo, e una buona gestione dei cavalli, che arrivano sempre regolari e con una curva di crescita molto progressiva e quasi "lenta e graduale". L'accelerazione non è mai brusca, non c'è quell'effetto "on/off" della GSR, che restituisce una bella botta quando si apre il gas, specie alle marce basse.
Dicevo che l'acceleratore risponde in modo naturale, ma al rientro il concessionario indugia nelle domande e mi chiede le mie impressioni: il ride-by-wire, è vero! Questa moto ha l'acceleratore elettronico gestito dalla centralina; me n'ero dimenticato, guidando.
I tempi di risposta lunghi descritti dai giornali sinceramente non li ho avvertiti. Forse solo quell'effetto di crescita non esplosiva. Ma può essere anche il mio stile di guida.
Il concessionario mi confessa che tutte le Shiver che hanno, sono preparate ed aggiornate nella centralina, caricando mappature aggiornate.
Buoni i freni: alla prima frenata mi sfarfalla il sedere; però mi aspettavo di più da una pinza radiale e tubi in treccia.
Vera pecca è il comando della frizione: il cambio non ha mai problemi e le marce entrano rapide e morbide (senza il tlac della GSR) ma la frizione è dura da tirare. Complice poi una leva troppo lontana (avrei dovuto fermarmi a regolarla o sistemarla prima di partire) le partenze sono un po' un problema perché la frizione è da lasciare completamente e di botto per avere la piena trazione. Per cambiare invece stacca subito ma non completamente e bisogna tirarla bene. Mi dicono che la controlleranno.
La vocazione è sportiva e la sella confortevole per il pilota, non mi sembra altrettanto per il passeggero.
La moto ha stile, grinta, personalità, nonostante al primo sguardo l'avevo giudicata come "un insieme di parti copiate da altre moto". Certo non è originalissima ed i componenti "richiamano" altre moto, ma può vantare componenti ricercati, solo le plastiche sul posteriore sono sottili. Nell'insieme è un gran bel mezzo che farà concorrenza alle giapponesi. Deciderà il prezzo.
Un ringraziamento ai gentilissimi di LEVATI MOTORS per la prova.

domenica 7 ottobre 2007

Castagnata ed arrampicata


Oggi ero solo perché la pulce purtroppo doveva lavorare. Quindi mi sono aggregato alla gita del Cai a Traversella, in val Chisuella (basta rime, per favore).
Ho raccolto un po' di castagne ed ho arrampicato.
Nella foto, io che scalo la parete, vestito della mia tuta gialla e nera; sarà stato il 7° grado.
Che bella giornata; mi sono proprio rilassato.

lunedì 1 ottobre 2007

tic tac crash stunp

Ciao amicici,
sabato sera io e il mio supereroe siamo andati al teatro Smeraldo a Milano a vedere uno spettacolo che era 3 anni che mi incuriosiva ma non sono mai riuscita ad andare. Abbiamo visto gli "Stomp". Per chi non li conoscesse http://www.stomponline.com/. E' stato molto bello e coinvolgente tanto che all'uscita continuavo a fare baccano e rumore. Io vi consiglio di andarci anche perchè è molto divertente. Vi mando un bacione. Ari

lunedì 24 settembre 2007

Escursione in Val Masino

Ciao carissimi. Oggi tocca a me illustrarvi la mazzata di Domenica.

Partiamo alle 7.45 di mattina e ci dirigiamo verso la Valtellina dove abbiamo deciso di fare una bella gita tra le montagne (e non sulle montagne). Arrivati ai Bagni di Masino (m.1172), nota località termale della Val Masino, Ste mi dice: “preferisci andare al rif. Omio (2.30h di camminata) o il rif. Gianetti (3.30h di camminata)” Io naturalmente ho scelto il secondo…un po’ per sfida e un po’ perché penso di essere una super escursionista!!! Ste perplesso accetta. Iniziamo a fare la mulattiera in salita.. e arriviamo in un punto dove c’è una strettoia formata da due enormi massi appoggiati l'uno contro l'altro (Termopili). Proseguiamo la nostra mulattiera affiancata da cascatine. Ma la stanchezza ancora non si sente perché il paesaggio, il bosco e le chiacchere non ci fanno pensare al fatto che è passata solo un’ora. Il percorso continua a essere tutto in salita.

Arriviamo su un vasto piano costeggiato da un pieno torrente. L’acqua è buonissima oltre che essere ghiacciata. Siamo sul piano del Parcellizzo a m.1899. Pensiamo che sarebbe bello accamparsi li con una tenda a guardare le stelle. Qui ci sono 2 pescatori e Ste incuriosito chiede che cosa si pesca… Trote e anche molto molto buone sostiene la signora che li accompagnava. Oltrepassato il piano con i suoi ponticelli iniziamo ancora la salita verso il rifugio. Il sentiero si fa più ripido e sotto il sole iniziamo a sentire la stanchezza. Sali sali e a un certo punto ci fermiamo a mangiare un po’ di uva e a bere l’acqua. Io sono cotta. Sono passate 3h e finalmente vediamo il rif. Sembra vicino ma invece ogni volta che arrivi alla fine di una collinetta e pensi di essere arrivata, ce n’è subito un’altra e poi un’altra…

Arrivati a 2534 metri, morti, affamati ma molto soddisfatti… Ci premiamo con delle ottime salsiccine e delle patate. Stiamo un po’ lì a guardarci le montagnotte, respiriamo aria buona e Ste fantastica sul fatto di lavorare in un rifugio. Siamo sotto il Pizzo Badile ai piedi del Dente della Vecchia.


Sono le tre del pomeriggio ed è ora di tornare indietro. La discesa si svela molto impegnativa per le gambe ed è lunghissima. Finalmente anche io riesco a vedere una grossa marmotta e sono contentissima. Arriviamo al piano, beviamo un po’ d’acqua ci fermiamo una mezz’oretta. Vediamo tanti escursionisti che scendono a velocità dei fulmini. Riiniziamo la discesa e naturalmente l’Ari scivola su una roccia bagnata e BUM in terra. Ma perché non riesco a stare mai in piedi???? Ste preoccupato mi tira su… ma sono veramente stanca e nervosa. Anche la discesa sembra non finire più… Dopo più di 3 h arriviamo ai bagni e ci abbracciamo, stanchi e veramente soddisfatti.



Sono molto contenta di questa gita con lo Ste e menomale abbiamo trovato una giornata fantastica e senza troppo caldo. Vi consigliamo di andarci ma assicuratevi di essere a casa il giorno dopo se no è veramente una mazzata.



Un bacione

domenica 23 settembre 2007

Una bella camminata


Due passi per le montagne. Oggi abbiamo deciso di fare la gita sui monti della val masino. Che gran faticaccia! Il rifugio Gianetti è conquistato dopo 3 ore e mezza; ed il panino dopo altre 3.5. A presto i dettagli.

venerdì 21 settembre 2007

Io non volevo essere li

E' proprio vero il film era confusionario e Ste alle 10.50 era affondato nella poltrona con la bocca aperta... a dormire. Però devo dire che la fotografia e le riprese erano molto belle. Quindi prima di andare a vederlo informatevi sul personaggio perchè se no non si capisce nulla. Bacio

mercoledì 19 settembre 2007

Io non vorrei essere qui.

Il film sulla storia di Bob Dylan.... Pensandoci oggi mi vien da dire che forse siamo stati un po' presuntuosi. Noi su BD non è che siamo molto ferrrati.
E così il film Io non sono qui, vincitore a Venezia del Premio Special della Giuria 2007 ci piace dal versante fotografia, davvero molto bella, ma ci lascia spiazzati davanti al montaggio alternativo, saltellante da una scena ed un personaggio all'altro. Insomma: non abbiamo capito niente!
Tanti attori e tanti personaggi strani e stralunati che dovrebbero rappresentare le varie fasi della vita del cantante.
Ho letto che anche le canzoni sono suonate nei momenti particolari.
Posso al limite apprezzare la buona musica ma personalmente non posso fare apprezzamenti ad un film che francamente non sono in grado di capire. Sarebbe troppo facile dire che non mi è piaciuto o che mi stavo addormentando allo spettacolo delle 22:30.
Ultimamente non abbiamo avuto molta fortuna con i film, vedi la storia Shrek 1/Lilly e il vagabondo....
Speriamo nel prossimo film. Ma per vederlo dovremmo vedere di prendere di nuovo i biglietti con i Punti Fragola®!!!

mercoledì 5 settembre 2007

Sconvolto dalla tecnologia... Che funziona!



Cioè ragazzi, sono sconvolto.
Blogger, il servizio che ospita questo blog, ha attivato anche in Italia, sul mio cellulare (non chiedetemi come, mi sono ritrovato la possibilità di "invia una foto al blog"; non me n'ero mai accorto) la sorprendente funzione di Mobile Blog.
Come spiegato nelle sezioni come dare vita ad un blog mobile ho inviato una foto scattata dal telefono, su un blog temporaneo dedicato, ma ho già provveduto a configurare il tutto per postare qui.
La foto è senza commenti perché non li ho aggiunti, ma effettivamente potrei farlo direttamente dal telefono.
Oddio non ci credo: io che ero scettico (contrario) nei confronti dei cellulari (ero anche scettico sui blog, non capivo a cosa servissero) devo ricredermi! Dopo il telefonone, smartphone o che altro, questo è favoloso! E la foto non è neanche male (sul telefono si vede da cani).
Questa è tecnologia che funziona! Ovviamente chi l'ha fatta: Google!
Un grazie anche a Sony-Ericson, che sta sorpassando Nokia nelle preferenze dei cellophoni.

lunedì 27 agosto 2007

Non faccio più moto

... perché vado in giro solo in moto!
Beh il simpatico personaggio cantato dal sommo Elio era anche diventato un mito e rilanciato il film muto (soffriva anche le pene). Io mi "accontento" delle strofe citate; si perché preso dalla frenesia dell'arrivo dei trenta, in un impulsivo effetto di giovanilismo, ho comprato una motocicletta!
Una vera motocicletta, non 10 hp, non tutta cromata, non vuoi dirmi di sì.... no una Suzuki GSR, dal telaio in alluminio, motore da supersportiva e colore rosso come il sangue che ti scorre impetuoso (e ti si gela se devi inchiodare con l'Ari a bordo!).
Insomma, da Novembre, quando ho fatto l'acquisto ad ora, sto imparando ad usarla e sfruttarla. Noi ormai ci siamo già fatti qualche gita e spero di farne ancora.
L'altra settimana ho partecipato al mio primo MotoGiro con altri ragazzi conosciuti sul forum dei possessori della mia stessa moto. Questo è il giro che abbiamo fatto.
Ritrovati ad un benzinaio a Dalmine, io e le altre 3 moto siamo partiti alla volta del Passo San Marco. Gli altri erano decisamente più ferrati di me con le due ruote ma ho cercato di stargli dietro come potevo.
Il passo San Marco domina il confine tra la bergamasca e la Valtellina.
La discesa è molto più panoramica della salita, perché attraversa dei bellissimi boschi costeggiando la roccia.
Dopo un tentativo poco convinto di attraversar la valle per strade secondarie, ci ritroviamo a fare la provinciale fino alla salita per il passo dell'Aprica.
A metà facciamo pausa pranzo... ma è meglio non pensare alla fregatura alimentare che abbiamo preso.
Scendendo dall'Aprica e girando per il Passo del Vivione, iniziamo la parte più difficoltosa del tragitto. La strada è stretta e sale in mezzo ai boschi, ma chiaramente si arrampica su di un ripido pendio. Inizio ad accusare un po' di stanchezza e la mia guida si fa più difficile.
Troviamo il tempo per una pausa a metà di una curva, da cui si scorge una cascata che precipita dalle montagne sopra di noi.

Siamo effettivamente in alto e le foto non mostrano la vallata che si scorgeva tra gli alberi.
In cima, sbuchiamo su un grande pianoro e poi arriviamo fino al rifugio.
Pausa e poi giù in discesa, per la strada sempre stretta, sempre con curve cieche dietro cui temo sempre ci possa essere un'auto. Ma tranquillamente arriviamo a congiungerci con la statale ed il passo della Presolana.
Iniziamo a tornare, decidendo una strada più diritta e rinunciando a costeggiare il lago d'Iseo come nel progetto originale. Giusto per evitare il traffico e fare le ultime curve decidiamo di scavalcare Bergamo passando a nord sulle montagna per un ulteriore passo, di cui non so il nome; stiamo ormai consumando le nostre ultime energie (non quelle delle moto, visto che abbiamo fatto tutti il pieno dei nostri vuoti serbatoi).
Arriviamo a Dalmine e ci salutiamo. La gita è stata veramente divertente e mi ha permesso di stare a ruota a gente che veramente sa guidare.
Sono stato in posizione sella per due giorni, però...
Moto-SanMarco

giovedì 16 agosto 2007

...

MA........CHI SEI TU???
UN ANIMALETTO PELOSINO???
Posted by Picasa

La mangiata di ferragosto

Che mangiata!
Ferragosto in famiglia (con i genitori ed i nonni dell'Ari) a Mell0, in Valtellina.
Siamo andati in moto fino a su, sfidando il traffico e la mia scarsa capacità di guida da novello centauro (diciamo che per ora sono ancora mezzo uomo e mezzo somaro).
{è vero....ihihihih!!!!}

Per la nostra gioia e gola, il pranzo al ristorante era come al solito abbondante e gustoso, tutto a base di piatti tipici valligiani.

  1. Antipasti, quasi troppi, con salumi locali quali bresaola, speck, salame; un crostino di pane con i funghi trifolati (buonissimo). Verdure sottaceto e sottolio.
  2. Risotto ai funghi e crespella con bitto e spinaci.
  3. Faraona e filetto di manzo con verdure.
  4. sorbetto e caffè.

Per digerire il tutto abbiamo passato il resto del pomeriggio a riposare presso la chiesetta di San Giovanni, raggiungibile a piedi.

Il rientro l'abbiamo fatto per la strada panoramica del Lago. Bello ma che mazzata: non siamo abituati a stare in sella per così tanto tempo (senza poter parlare o fare versi oltretutto).

Ma tieni duro, Ari: la prossima settimana consegnano l'interfono comprato su ebay!

lunedì 6 agosto 2007

... e adesso dormo!

e dopo la fatica... Loano. Qualcuno mi ha detto: "Come, vieni in vacanza a LOANO?!?!?!"
perché tanto dobbiamo riposarci.
E a dire il vero... non ho molto di più da dire, rispetto a quello che avevamo scritto "in diretta" dalla spiaggia tempo fa.
Adesso mentre tutta la gente è in vacanza (e si incavola per le code, il traffico, i bambini che piangono...) noi ci godiamo la città vuota e programmiamo qualche gita domenicale.
Ciao!

Pallidi Monti

Finalmente arrivarono le sospirate vacanze! dove andiamo di bello?
La decisione, ovviamente presa all'ultimo momento (altro che last minute) è di dedicarci alla montagna, per rimetterci in forma, camminare all'aria aperta e soprattutto fare tante colazioni abbondanti, di quelle che ci fanno impazzire.
La meta: il cuore delle Dolomiti, la val Badia, proprio immersi in mezzo ai monti pallidi.
11 Luglio
Pronti a partire; carichiamo i bagagli sulla macchina e dopo un tranquillo viaggio, anche se con qualche piccolissimo contrattempo (tipo una telefonata di lavoro di un'oretta, per la gioia dell'Ari ed un intoppo con l'auto a metà di un tornante), arriviamo finalmente alla meta.
Ecco le maestose montagne di cui sentivo tanto la mancanza; c'è da restare affascinati dall'imponenza delle vette e difatti siamo con il naso all'insù e la bocca aperta (io).
Ma dopo tanto tempo seduti in auto, ci serve una passeggiatina. A metà della discesa dal passo Gardena, ci fermiamo presso un ristorante e facciamo quattro passi in mezzo ai prati verdi ed alle mucche fino alla cascata del Pisciadù (non sono ammessi commenti al nome!).
Abbiamo prenotato la camera in una bella e discreta pensione nel comune di La Valle, appena fuori dal traffico delle provinciali ma comodamente collegato.
La gentilissima padrona, la signora Frida, ci mostra ben due stanze tra cui scegliere: una è un po' piccola e l'altra... non la troviamo! Nel corridoio c'è una porta di legno, una specie di armadio appoggiato al muro che fa angolo; sembra l'armadio della biancheria invece è proprio l'ingresso della stanza (ha il bagno separato, per questo hanno fatto una specie di "anticamera")! Ovviamente è nostra (cose normali mai)!
12 Luglio
Passata la notte a ronfare come ronfi, alla mattina dobbiamo caricarci per la prima vera gita. Affrontiamo LA COLAZIONE: caffé-latte, panino con burro e marmellata, tazzona di cereali assortiti con yogurt e latte, biscotti; così dovrebbe bastare.
La meta della prima gita è il rifugio Fanes. Vogliamo arrivare nel regno delle marmotte, come narrano le leggende locali.
Dalla Capanna Alpina iniziamo a salire con i nostri zainetti e le racchettine, su per il sentiero in mezzo ai mughi e poi sul ripido, fino in cima alla selletta.
Da lì in poi è tutto in piano, ma decisamente lungo. In tre ore attraversiamo pascoli pieni di mucche dall'aria soddisfatta, cavalli ingrassati ma neanche una marmotta.
Non siamo altissimi ma il cielo è un po' coperto, c'è aria e fa abbastanza freddo. Meno male che abbiamo indossato tutto l'abbigliamento caldo, cioè il pile e la giacca a vento leggera.
Alla fine del cammino ci aspetta il rifugio, il lago Verde ed il Parlamento delle Marmotte, un costone a gradoni molto insolito.
Giusto il tempo di riposare, pranzare ed è già ora di rientrare. Il cammino è lungo e non possiamo permetterci troppa sosta.
Alla sera ovviamente siamo stravolti e con le ginocchia a pezzi. Alle 9.30 siamo già stesi in branda, con gli occhi semi chiusi.
Come primo giorno non è stato proprio semplice.
13 Luglio
Il secondo giorno di gite dobbiamo prendercela con più calma. La meta sarà il passo delle Erbe che raggiungiamo in auto.
Lasciamo la macchina e ci dirigiamo verso il sentiero che ci porta prima sotto le falde del monte Putia che sovrasta l'altipiano, poi aggirandolo sulla destra, sale fino alla forcella.
Una faticosa salita a serpentina in mezzo ai sassi bianchi del ghiaione. Oggi fa decisamente più caldo e tra il sole ed il riflesso delle rocce, arriviamo in cima con le spalle e la faccia rosse.
Il sentiero continua in direzione del rifugio Genova abbastanza in piano, attraversando a mezza costa il pendio. Ad un certo punto, Ari si ferma: "Guarda, la neve! vado a toccarla!" e bum!
Non so come, ma la vedo inciampare, accasciarsi e poi finire a faccia in giù a due centimetri dalla lingua di neve e da un po' di "torta di mucca". Io corro preoccupato che si sia fatta male; lei è lì che ride, non si alza dal ridere e ripete "Mi scappa la pipì".
La giornata prosegue tranquilla sul prato del rifugio ma durante il ritorno sono inseguito da uno stormo di fastidiosi moschini, attaccati al mio zaino.
La nostra ricompensa è un gozzo strudel con crema di vaniglia.
14 Luglio
Ormai le gambe sono calde e rodate; siamo pronti per la grande impresa che ho in mente. All'Ari la descrivo come "beh sì oggi sarà impegnativo" ma forse sono stato un po' troppo blando nella descrizione (infatti mi insulta anche adesso). Raggiungiamo in macchina la cima del passo Valparola e parcheggiamo nei pressi del fortino risalente alla guerra. Qui intorno è tutto museo all'aperto in ricordo della tragedia mondiale del '15-18. Da questo lato c'erano gli austriaci e gli italiani risalivano dal Veneto e da Cortina. Imbocchiamo, o meglio cerchiamo di imboccare gironzolando un po' in mezzo ai sassi, il sentiero dei Kaiserjager. Effettivamente per colpa mia perdiamo un po' di tempo ma riusciamo a tornare sulla retta via che attraversa i resti delle trincee.
Da qui si inizia la salita vera: prima il ripido ghiaione, tra gli odiati sassini che scivolano sotto i piedi. Arrivati alle prime balze di roccia, c'è da risalire dei gradoni di tronchi e pezzi esposti tra rocce e strapiombi attaccati alle corde fisse. Alla fine di questo tratto bisogna attraversare un ponte sospeso. Qui si arriva a metà percorso. Si può proseguire in discesa, si può attraversare la cengia Martini o si può salire fino in cima alla montagna, per stretti sentieri sulla roccia.
Il percorso è impegnativo ma una volta in cima siamo al Piccolo Lagazuoi 2778 metri. Abbiamo percorso circa 600 metri di dislivello in 3 ore e mezza. Sotto di noi possiamo vedere tutte le valli, dalla Badia alla Marmolada fino alle montagne del Cadore.
Ci sediamo a pranzare su un costone, sospesi sopra l'altopiano interno che domina le montagna dei Fanes e le Conturines. Riposiamo quanto basta per rimetterci in cammino; la strada della discesa è ancora lunga ed avventurosa perché la scelta è di fare la Galleria del Lagazuoi.
La galleria è un tunnel a spirale che dalla cengia Martini, dove erano arroccati gli italiani, durante la guerra, risale all'interno della montagna per almeno un kilometro. Attraverso il tunnel, i soldati hanno raggiunto la cima del Lagazuoi e posto una mina che ha fatto saltare in aria la cima della montagna su cui c'erano gli austriaci.
Arrivati all'ingresso della gallerie, che negli ultimi anni è stata risistemata, ma resta sempre buia e scivolosa, estraiamo le nostre potenti torce elettriche (....): una da fronte tipo minatore, ma non molto potente e l'altra... beh è ecologica senz'altro ma avrei dovuto procurarmi qualcosa di più luminoso. Ogni tanto si aprono delle feritoie, o delle stanzette di servizio lungo il tragitto. Tutto al buio, si scende pian piano con l'ansia crescente.
Ci abbiamo messo più di un'ora per arrivare all'uscita che sembrava non arrivare mai.
Da qui, o si prende la cengia Martini, attraversando con le corde fisse a metà parete e si torna all'inizio del sentiero o si scende per un tratto ancora di corda fissa e passerelle per arrivare al ghiaione.
La discesa termina all'arrivo della funivia del Falzarego. La macchina è posteggiata al fortino e sono ancora un kilometro e mezzo circa; e strada facendo si mette pure a piovere.
Arriviamo alla macchina con i nervi a fior di pelle e decisamente stanchi e scoraggiati, ma ormai abbiamo finito.
Doccia, cena e finalmente ci rendiamo conto di cosa abbiamo realmente fatto e ne siamo orgogliosi.
15 Luglio

L'ultimo giorno. Facciamo i bagagli, salutiamo e partiamo di nuovo in direzione della Capanna Alpina. Oggi dobbiamo stare tranquilli, dopo la mazzata di ieri. Ovviamente lo facciamo a modo nostro...
Il rifugio Scotoni dista un'oretta scarsa ma bisogna salire una strada a ciottoli abbastanza pendente e siamo ancora stanchi da ieri. In cima c'è un bel prato per sdraiarsi, riposare e prendere il sole... ma è più bello farlo al laghetto ancora più su!!!!!
Finalmente, sulle sponde del laghetto Lagazuoi, da cui si vede la cresta che abbiamo attraversato ieri, ma ovviamente dal lato interno dell'altipiano, ci rilassiamo un po' e pensiamo alla vacanza che sta per finire. Nel pomeriggio si prende l'autostrada e poi saremo a casa.
Dobbiamo chiudere in bellezza, così dopo un paio d'ore di sole, scendiamo ma facciamo pausa pranzo al rifugio ed una super grigliata mista (un po' cara per la verità) con verdure e polenta non ce la toglie nessuno (Ari ha litigato con il formaggio...).
Scendiamo fino a valle e prima di partire devo fare rifornimento d'acqua per la prossima birra. Inizio a rifornire la tanica da 25l con l'acqua della fontanella ma poco dopo la metà, qualcuno chiude l'acqua!
Non commento. Carichiamo e andiamo in val Gardena, nella speranza di trovare qualche souvenir, anche se è domenica ed è tutto chiuso. Speranza vana; gironzoliamo per un po' tra Selva di Gardena ed Ortisei ma otteniamo solo il risultato di partire alle 19 per casa.
Sono riuscito ad arrivare fino al letto ancora sveglio, ma effettivamente ero un po' stanchino....

Questo è quanto. Una vacanza bella ed intensa. Proprio non ci siamo annoiati neppure un secondo. Ed il bello è che abbiamo ancora parecchie montagne da vedere e da scalare!

Val Badia 2007

venerdì 20 luglio 2007

Sole, relax e... Britney Spears!

Grazie ai nuovi ritrovati di tecnica e tecnologia, i nostri due (super)eroi si possono permettere di postare un aggiornamento del blog anche sotto l'ombrellone della spiaggia di Loano.
Anche se condividiamo il comune pensiero del "ma non avete proprio un cavolo da fare?!?!", ed in effetti è proprio così da martedì perché abbiamo deciso di dedicarci al riposo assoluto, ci sembrava giusto condividere qualche pensiero.
Ecco allora che vi descriviamo il sole, caldo da bruciare, il mare, con le "cosine" galleggianti, ed i simpatici bimbi della colonia qui di fianco che schiamazzano a ritmo del karaoke con Britney Spears!
Ah come si stava bene al fresco ed in silenzio sui monti delle dolomiti, settimana scorsa! Facevamo un po' di fatica tutti i giorni, giusto quelle 6-7 ore di cammino per arrivare in cima ai monti, ma il panorama ci ripagava.
Poi la prossima settimana, con la calma del rientro al lavoro e con la canicola afosa, vi illustreremo meglio tutte le nostre avventure sui monti con le foto.
Anche perché la mia morosa è rossa come un peperone spalmato di crema solare e a me sta venendo una paralisi alle dita a scrivere sulla tastierina del palmare!
Ciao, alla prossima!

domenica 17 giugno 2007

Notte dei Libri = Notte (in) Bianca

Ieri sera si è svolta la manifestazione La Notte dei Libri, la notte bianca di Lissone. Tutti alla biblioteca dove dalle 22 fino alle 6 erano in programma diversi eventi ed incontri di diverso tipo.
L'anno scorso era stata molto bella e divertente....
L'anno scorso...
Ieri alla fine siamo usciti alle due perché stanchi e delusi: non abbiamo mangiato, non abbiamo bevuto e non scopriremo mai il segreto della stanza 2!
Allora, tutto inizia all'entrata: ci facciamo il giretto preliminare tra gli stand. Al primo piano ci avviciniamo verso il fondo e guardiamo manifesti e vecchie lettere del comune con la luce che va e viene. Cerchiamo di entrare in una stanza coperta da un pesante tendone ed indicata da un cartello come la STANZA 2 ma una testa sbucato appunto da dietro la tenda ci ferma e ci intima: "non potete entrare! solo 4 persone. Ci vuole il numero." ok niente saliamo, facciamo un giro e troviamo la stanza 3 ma niente anche qui.
Scendiamo e ci sediamo in una stanzetta dove dopo pochi minuti dovrebbe iniziare a parlare una persona, mezza prosa, mezza poesia.
Dopo MEZZ'ORA di attesa ci alziamo spazientiti e scendiamo al piano terra dove con alcuni amici ci facciamo spiegare il gioco delle tre stanze: si deve prendere un biglietto all'ingresso (ok fatto) e si entra in 4 per volta ogni 10 minuti circa (ci saranno in giro centinaia di persone e tu ne fai partecipare 4 alla volta?!?!?!).
Ci sono tre stanze con un "gioco" basato sul teatro e sulla danza. Esperienze interattive tra spettatori animati ed animatori. Ok aspettiamo il nostro turno; chiamano i numeri dal 14 al 20; io ho il 93.
Ci rimettiamo in giro e dopo la prova del Sumo (unica cosa interessante che siamo riusciti a fare, con il risultato Ste-Ari 1-1) gironzoliamo.
Quando parte l'assaggio di cibi esotici, dopo 10 minuti ce ne andiamo perché non abbiamo voglia di farci tutta quella fila. Gli assaggi di vino sono a pagamento (solo 1.5€ ma bisogna prendere il biglietto all'ingresso), torniamo giù alle stanze ma siamo intorno al 40.
Ci guardiamo 3 cortometraggi francesi. Abbastanza divertenti.
L'aria condizionata è a manetta e sono già le 2 di notte, siamo stanchi. Scendiamo e costi quel che costi vogliamo attendere per entrare nelle stanze.
Giù però stanno sbaraccando: "Ma come?!?!" diciamo noi. Ci rispondono: "dopo un po' chiamavamo i numeri e non c'erano. Allora abbiamo chiamato i numeri presenti in ordine sparso. Adesso però abbiamo finito. Se volete vi dico cosa succedeva nelle stanze ma riproponiamo tutto a Saronno il 30. Venite a partecipare".
Appoggio il biglietto numero 93 sul bancone, con disappunto e me ne vado a dormire.
Non credo che andrò a Saronno.

mercoledì 16 maggio 2007

Kalimera amici

Kalimera amici…
io e Ste quest’anno abbiamo deciso di fare le nostre ferie (fuori stagione) in Grecia, precisamente ad Atene e Santorini. Avevamo prenotato solo l’aereo e ci siamo lasciati andare al caso sulla ricerca degli hotel e sugli alloggi. Prontiiiii viiiiaaa

22 aprile
Siamo arrivati ad Atene una mega metropoli pienissima di gente, caos, smog e di angoli paradisiaci. Appena scesi dall’autobus siamo subito braccati dai “bauscia” (chi è brianzolo lo sa chi sono) che ti portano nelle varie agenzie di viaggio. Cascati subito come delle pere cotte, capito l’andazzo, siamo andati nell’hotel più economico trovato su internet. Per 2 gg andava più che bene!!! Lasciati i bagagli iniziamo il nostro giretto nelle viette. Un vero labirinto!!! La sera abbiamo cenato in un bellissimo ristorantino all’aperto nella zona della Plaka dove a prezzi modici abbiamo mangiato carne, pesce e insalata greca.


23 aprile
Inizia il nostro vero giro da turisti. Dopo aver prenotato nave e hotel per Santorini andiamo a vedere i monumenti più famosi di Atene. L’Olimpheion e i suoi scavi e l’Acropoli che troneggia con le sue possenti mura sulla città. Il famosissimo Partenone era in ristrutturazione. Per quanto grande non mi ha fatto un particolare effetto. Il tempo bello ci accompagna. La sera prendiamo la nave che ci porterà a Santorini… 9 ore. Mai più…
Arriviamo all’isola alle 4 del mattino. Io non avevo dormito per niente. Ste sì… ovviamente!!!
Scendiamo dalla nave cotti, fusi, addormentati e sz parole. La ragazza dell’hotel (simpaticona) ci viene a prendere. Crolliamo in un profondo sonno nella nostra stanzetta a Perivolos.


24 aprile
Sveglia. Colazione fai da te con tutto l’occorrente (No comment!). In 4 gg non ci hanno mai pulito la stanza, mai cambiato gli asciugamani, Ste la mattina andava a elemosinagli il burro, la marmellata, il pane e addirittura la carta igienica!!!! Ho capito che siamo fuori stagione ma noi abbiamo pagato…poco…ma abbiamo pagato!
Bhe abbiamo noleggiato l’auto (15 euro al giorno) e viiia alla scoperta dell’isola. Ci fermiamo ad Akrotiri, bellissimo paesino tranquillo da dove si vede il panorama di tutta la costa. Abbiamo conosciuto un ragazzo di Alba di nome Diego… molto simpatico, che viveva li da un mese circa. E si vedeva che in quel magnifico posto stava da Dio! Il suo vicino di casa è un asinello; caffè, limoncello e via verso il faro.
Il panorama è spettacolare respiri tanta aria fresca e tranquillità. Non volevo più venire via.
Lasciato Akrotiri andiamo a Pyrgos dove una simpatica signora riesce a rifilare a Ste una bottiglia di Vin Santo fatto da lei (…e in aereo??). Ci offre 2 biscottini e due fiorellini. Siamo contentissimi. Sperando che il vino sia buono!!! Pyrgos è un mini paesino tipico greco, bianco e azzurro. Dovevi sempre andare in giro con gli occhiali da sole perché il sole che si rifletteva sulle candide case ti accecava.


25 aprile
Questa mattina ci siamo svegliati molto carichi e decidiamo di andare a fare una camminata sul monte Profitis dove nonostante i numerosissimi insetti, abbiamo fatto un bel giretto e gustato il bellissimo panorama. Dopo una breve tappa a Messaria andiamo alla città principale Fira, più turistica e “caotica”; dai suoi balconi si vede la maestosità del vulcano.
Per andare al porto avevi tre opzioni: 1. con la funicolare
(4 euro), 2. con l’asino (4 euro), 3. a piedi facendo lo slalom tra le feci degli asini. Abbiamo scelto la terza opzione. Avevo i conati! Che puzza! Il ritorno l’abbiamo fatto in funicolare però. Torniamo verso casa facendo una strada alternativa che saliva in montagna, passava per la vecchia Thira e scendeva sull'altra costa (così segna la nostra cartina). Una strada sterrata sulle colline, stretta ed a strapiombo che ha messo a dura prova la nostra auto. Arriviamo in cima alla montagna e troviamo…una rotonda!!! (Ma sulla cartina non c’era segnata la fine della strada!! Maledette cartine turistiche da due soldi). Bisognava tornare indietro. Per consolarci dello sbattimento ci siamo fermati in un ristorante con vista tramonto e ci siamo abbuffati di pesce… Siamo usciti stanchi ma molto soddisfatti.


26 aprile
Andiamo sul vulcano!!! Prendiamo la barca che ci porta al vulcano. Il paesaggio è lunare. C’erano colline tutte nerissime con delle macchie bianche causate dai vapori che fuoriuscivano dal cuore del vulcano (oddio e se salta in aria proprio oggi?). Il tempo non è dei migliori. E’ nuvolo e c’è tanto vento. Risaliamo in barca e ci infiliamo i costumi. Volevamo tuffarci in una piccola baia di acqua calda sulle coste del vulcano.
La barca si ferma e io mi tuffo. L’acqua è gelida! Pochi coraggiosi si tuffano. Ho le palpitazioni ma l’emozione è troppa e inizio a nuotare verso la baia. (La barca non si poteva fermare più avanti?!?!?).
Arrivati, l’acqua era caldissima, con i fondali di sabbia rossissima e con le bolle dei gas che venivano su dalle spaccature della roccia sotto l’acqua. Non volevo tornare indietro… ma tutto è durato poco. Dovevamo tornare, se no la barca ci abbandonava lì. Che bella esperienza.
Finita la gita prendiamo la nostra supercar e andiamo in uno dei paesi più spettacolari e belli dell’isola: Oia. Sembrava un paese giocattolo, finto. Tutto pulito, tutto bianco con i particolari tinti di azzurro, piena di vicoletti, di mulini e scorci particolari da fotografare. Anche qui dovevamo tornarci. (2 gg dopo abbiamo visto il tramonto qui).


27 aprile
Questa giornata l’abbiamo dedicata al relax anche perché io e Ste spinti dalla nostra curiosità non riusciamo mai a stare fermi. Siamo tornati alla Red Beach: abbiamo fatto il bagno nell’acqua ghiacciata e ci siamo lasciati coccolare dal sole. I nostri giorni di vacanza stanno per terminare. Ultima mangiatona a Fira, in un ottimo ristorante con il cameriere Albanese (o greco del nord) che, ovviamente, parla in italiano (ma anche cinese e giapponese), ride e scherza con noi e ci saluta con un "Forza Italia" (ma non parla di calcio).
Salutiamo Diego (Buona Fortuna per la tua avventura greca).


28 aprile
Passiamo la mattina in spiaggia a tirar tardi, poi dobbiamo iniziare il viaggio di ritorno.
Lasciamo l’hotel in fase di ristrutturazione, paghiamo la stronza per il passaggio al porto e prendiamo il nostro traghetto… Arriviamo al Pireo alle 23 passate. Primo albergo a tiro e nanna. Siamo distrutti! Chissà se rivedrò la mia Santorini.

29 aprile
Oggi era l’ultimo giorno. Con il musetto giù facciamo il giro dei mercatini delle pulci, dove vendevano veramente di tutto (cell rubati, gadget cinesi, ecc…) e poi prendiamo il nostro pullman che ci porta in aeroporto.

Volevo ringraziare Stefano per essere sempre il mio compagno di viaggio ideale, sempre attento e vigile che non mi rubino la borsetta (Ahah) o addirittura la mia valigia di 20,6 Kg (Ahahaha). Grazie mio cuoricino per la pazienza che hai con me… turbolenta e testona come sono. Ti bacio.

mercoledì 2 maggio 2007

Kalispéra

Ed eccoci qui... siamo tornati dal nostro bellissimo viaggio in Grecia carichi di emozioni e energia. La vacanza è stata una favola, ci siamo divertiti e arricchiti di esperienze nuove. Eravamo partiti con l'idea di riposarci un pò, invece, come ogni volta che viaggiamo, io e Ste ci facciamo coinvolgere dagli eventi e dalla curiosità. Vi racconteremo il nostro viaggio appena anche noi ci renderemo conto che siamo tornati. Efharistò Ste di tutto. A presto e kalispéra.

Siamo Tornati!

Sì, eccoci a casa (purtroppo). Siamo tornati carichi di foto, ricordi e dettagli utili; Santorini ed Atene sono stati veramente dei luoghi che ci hanno colpito per le loro caratteristiche speciali.
Non mi dilungherò molto ora; appena posso prendo il taccuino della Bestiaccia e mi metto a (tra)scrivere gli appunti di viaggio, così come abbiamo fatto con l'Irlanda, aggiungendo anche le foto.
Magari ci pensiamo su, all'ipotesi di metterne un paio in primo piano e di pubblicare un intero album su Flickr o GooglePhotos o altro...
Purtroppo è ora di tornare a quel reality show che è la nostra vita lavorativa.
A presto & stay tuned!

sabato 21 aprile 2007

Pronti a partire

Pronti? sì a parole.
Domani carichiamo i bagagli sull'aerIo e via VERSO LA GRECIA!!!
una settimana di sole (?) e mare (?) per rilassarci un po'.
Or, per partire bisogna fare i bagagli, e se me ne sto seduto a scrivere sul blog non preparo un bel niente!
Poi si spera nel bel tempo, altrimenti ci facciamo un bel giro di ruderi e monumenti dell'antichità; mi faccio crescere la barba a punta come un guerriero miceneo e vado in visita alle possenti mura.
Il programma dovrebbe essere: arriviamo ad Atene, restiamo sicuramente la sera e forse un giorno, poi ci spostiamo verso Santorini o Naxos.
Evitiamo Mykonos... non siamo attratti dalla fama....
Adesso torno a cercare gli hotel e i posti in cui dormire. Come al solito viaggiamo all'avventura, cercando di trovare una sistemazione direttamente sul posto. Tanto non avendo delle mete fisse da raggiungere possiamo anche permettercelo.
Ovviamente al ritorno stenderemo una doverosa e completa relazione di viaggio.
A presto!

mercoledì 14 marzo 2007

Gita ai Resinelli

La scorsa domenica ci siamo concessi una rilassante gita ai Piani Resinelli.
In verità ho organizzato tutto io: mi serviva l'acqua per poter fare la mia birra fatta in casa e così ne abbiamo approfittato per andare a prendere un po' d'aria fresca.
I Resinelli sono appena sopra Lecco e ci si arriverebbe davvero in fretta (soprattutto con il nuovo tunnel che dalla superstrada passa sotto il centro ed arriva direttamente a Barzio, davanti alla via che porta in alto) se non fosse per i soliti lavori in corso che creano coda (soprattutto con il nuovo tunnel...).
Comunque, appena arrivati, colazione con caffè, tortina alla marmellata e treccia di sfoglia e poi 4 passi fino al Coltiglione (Detto anche Monte San Martino o semplicemente Bel Vedere).
Il lago era sotto di noi, con il resto delle valli lariane. Il Manzoni non scherzava quando si parlava di “Monti sorgenti dalle acque”...
Un po' di foto, un po' di riposo e poi siamo tornati più in basso, sul prato a mangiare il nostro bel panino ed a prendere un po' di sole, dato che la giornata era splendida. Oggi è mercoledì e mi dicono ancora che sono abbronzato.
Decidiamo che presto inizieremo le gite in moto, non appena sarò più pratico. Per il momento riempiamo la tanica da 25 L di acqua alla fonte di san Francesco (che sabato si trasformerà in 25L di mosto di birra da fermentare) e (a fatica) la carichiamo in macchina pronti a rientrare.
Nota finale: alla sera siamo a Milano a mangiare con gli amici di Ari al ristorante Eritreo.
Di Eritreo c'erano solo le decorazioni ed ancora abbiamo i ricordi dello strano cibo mangiato (carne trita al sugo che sembrava ragù piccante, purè di ortaggi ignoti); insomma, non ci è piaciuto molto, anche perché era un po' pesante.
Viva il pane acido e spugnoso!

ps. presto pubblicheremo qualche foto.

venerdì 9 marzo 2007

Concorso Fotografico Ospedale an Gerardo


Questa fotografia ha vinto il 2° concorso fotografico per dipendenti dell'Ospedale San Gerardo di Monza, sezione "Immagini riflesse ed oniriche".
Il titolo è Trip to Fire.
Posso dire senza vergogna che questa è una di quelle foto che ad un fotografo capitano una volta sola nella vita: ho impostato la digitale (una non recente Nikon Coolpix 2000 da 2.0 Mp) a scattare Auto e senza flash; ero in auto, al ritorno dalla Val d'Aosta; in galleria, molto luminosa grazie alle luci gialle, ho appoggiato la fotocamera al cruscotto ed ho scattato.
Semplicemente.

domenica 25 febbraio 2007

S. Gimignano, Volterra, Colle di Val d'Elsa

Io e il mio dolce koala siamo pronti per raccontarvi del nostro viaggetto nelle valli senesi. Tutti ne parlavano benissimo e raccontavano di quella “perla” che è S. Gimignano. Allora il 15 novembre siamo partiti per una nuova avventura… VIIIIIAAAAAA!
Siamo partiti da Milano molto presto per evitare il traffico della tangenziale…ma l’impresa è stata vana. Siamo rimasti subito bloccati un’ora! Uff uff! Per il resto il viaggio è andato molto bene e tranquillo anche se quei nuvoloni che avevamo sopra la testa non se ne volevano proprio andare.
A mezzogiorno siamo arrivati a destinazione. Cerchiamo il nostro B&B ed è più bello di quello che ci aspettavamo. Si trova in una frazione di S. Gimignano, S. Donato e il nome è “Antica Dimora”. Siccome eravamo in bassa stagione era vuoto e la ragazza gentilissima ci ha fatto scegliere la stanza. Ero indecisa…una più bella dell’altra. Alla fine abbiamo ceduto alla tentazione del letto a baldacchino. Bellissima!!! Lasciati li i bagagli andiamo subito a visitare S. Gimignano. Varcata la cinta muraria più antica ci ritroviamo in questo paesino medioevale con tante torri, case-torri, casette a schiera e palazzi signorili. Si nota subito l’alternarsi dei motivi strutturali e decorativi dei palazzi. Motivi dell’architettura medioevale toscana ma talvolta con influssi orientalizzanti, dovuti sia ai rapporti con Pisa, sia allo scambio merci con l’Oriente. Ci imbattiamo nelle due più grandi piazze di S. Gimignano: piazza della Cisterna, dalla forma triangolare irregolare con al centro il pozzo ottagonale duecentesco, e piazza del Duomo, dove si concentrano i principali edifici civili e religiosi. Le torri sono la caratteristica e la curiosità di questa cittadina. Nel medioevo se ne contavano addirittura 77. Avevano funzione difensiva ma erano anche simbolo di potere economico e politico. Ora il numero è calato notevolmente (17) ma rimane sempre uno spettacolo guardarle. Il paesaggio della cittadina dalla strada esterna ti fa venire i brividi da quanto è bello. Il cielo era nuvoloso ma le colline che vedevamo dalle mura erano emozionanti. L’autunno era al termine ma i colori delle piante e dei vigneti non ci hanno per niente deluso. Cala la sera e io e Ste gironzolavamo ancora tra i vicoli. La tranquillità, la brezza fresca, l’assenza di gente ci fa fantasticare con la testa. Se vi capita di andare, assolutamente non perdetevi il palazzo Comunale, il Palazzo del Podestà e la torre Grossa con i suoi 54 metri d’altezza. Da qui potete godere lo splendore della città dall’alto. La sera andiamo a mangiare in uno
dei piccoli ristorantini tipici. Noi ci siamo abbuffati nel ristorante “Le Vecchie Mura”. Ambiente delizioso e cibo buonissimo!
Torniamo nel nostro mini castello e ci tuffiamo nelle coperte. Dormiamo come due angioletti!

Sveglia presto, coccoline e colazione. Ci mettiamo in viaggio verso Volterra. Volterra, come S. Gimignano, ha mantenuto il suo aspetto medioevale. Nelle sue mura duecentesche, racchiude le sue strette viuzze, le case-torri, le chiese e i suoi palazzi medioevali e rinascimentali. Per le viette ci sono tanti laboratori di artigianato per la lavorazione dell’alabastro. Curiosando nelle botteghe in giro per la città ci sentiamo circondati da un’atmosfera magica. Mi sentivo una principessa con il mio cavaliere. E’ una sensazione che sento da quando sono arrivata qui. Abbiamo visitato il Duomo, il Battistero di fronte, piazza dei Priori, l’acropoli e le case torri. La più simpatica è la torre del Porcellino incorporata nel palazzo del Podestà. Anche Volterra ci ha affascinato. Il sole filtrava tra le nuvole e i paesaggi suggestivi delle colline ci rendevano sempre più felici. Torniamo a S. Gimignano e la sera mangiamo al Ristorante Locanda “Perucà” dove ci hanno veramente pelato. Io però ho mangiato bene, Ste invece non ci ha azzeccato nella scelta questa volta!!!

Ultimo giorno di viaggio…
Non l’avevamo programmato. Abbiamo deciso di visitare un ultimo paesino caratteristico. Colle di Val d’Elsa. Il paesino è situato in parte in piano in parte su una collina. Anche questo è circondato da mura e si entra dalla quattrocentesca Porta Nuova. Percorrendo la via dell’Amore (dove in quel momento ha chiamato il fidanzato dello Stefano!!!!) si possono vedere numerose botteghe dove si lavora il cristallo… Percorriamo le tante viettine tra tunnel e strade panoramiche. Veramente affascinate come paesino. Io e Ste intanto fantastichiamo. Come sarebbe bello vivere qui!!! Tranquillità, purezza, freschezza e amore.
Mangiamo un panino sorseggiando un buonissimo bicchiere di vino bianco sotto gli alberi gialli che fanno cadere le loro foglie. Ne raccogliamo tre da mettere nel libro per farle seccare e torniamo a S. Gimignano con la consapevolezza che il nostro viaggetto è terminato. Il sole ci accompagna.

Ringrazio Ste per la sua pazienza, la sua pace e tranquillità che mi fanno sentire un angelo in terra.